CronacaPolitica

L’opposizione di Porto Cesareo cavalca il bunga-bunga: “Dimissioni”

PORTO CESAREO (LE)  –   I fatti contestati sono talmente squallidi da gettare ombre oscure sull’intero operato del Consiglio comunale e sono gravemente pregiudizievoli per l’intera comunità di Porto Cesareo.  Inevitabile che il presunto ‘sexy-gate’ sulla riva dello Jonio a base di favori sessuali in cambio di voti, avesse dei risvolti politici.

E mentre si attende l’interrogatorio dei due indagati, diretti interessati, il vicesindaco Antonio Greco e l’ex amministratore Cosimo Presicce, fissato per il 12 febbraio prossimo in Procura, l’opposizione passa all’attacco chiedendo al Sindaco Salvatore Albano e al Prefetto di Lecce di prendere provvedimenti immediati chiedendo sia al primo cittadino che al suo vice di rassegnare le proprie dimissioni.

A farlo Anna Peluso, capogruppo del movimento ‘Albachiara’. Seppur non ancora ritenuto colpevole a norma di legge – dice l’esponente dell’opposizione – il vicesindaco sta screditando l’intera popolazione di Porto Cesareo, ed è chiaro come i fatti che gli vengono contestati avrebbero contribuito ad alterare il corretto e leale esito della tornata elettorale: anche considerando la valanga di voti ricevuti da Greco”.

Il movimento ‘Albachiara’ sollecita la convocazione di un Consiglio comunale ad hoc e chiede l’interessamento sulla vicenda del Prefetto Giuliana Perrotta: “E’ necessario che Sua Eccellenza intervenga per verificare quanto l’insediamento dell’attuale Amministrazione, sia legittimo”.

Intanto, la vicenda si arricchisce di colpi di scena mentre i Carabinieri della Compagnia di Campi continuano nelle indagini e negli ascolti dei possibili testimoni. Uomini in cerca di emozioni forti che avrebbero bussato alla porta delle due rumene già istruite a soddisfare ogni richiesta e naturalmente già pagate. L’unica accortezza, aprire la porta solo dopo la parola d’ordine: “Mi manda Antonio Greco”.

Questo il segnale concordato. Incontri privati quindi, tra quattro mura e a tu per tu, una prestazione, un voto. Per questo non ci sarebbe nessun video di festini da visionare, se non quelli eventualmente successivi all’elezione, per festeggiare il risultato.

Intanto sembrerebbe certo l’allontanamento dell’altro indagato, Cosimo Presicce: ad amici e parenti avrebbe detto di dover partire per Genova, mentre sarebbe già espatriato alla volta della Thailandia. Un viaggio che assume i contorni della fuga ed è molto probabile che nell’interrogatorio di martedì, non ci sarà.

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