
TARANTO – Turismo, bonifiche e sviluppo. Sono le direttrici su cui si muove il progetto ‘Smart Area’ presentato da Confindustria Taranto. In previsione ci sono i 60 milioni di euro a carico dello Stato con risorse ancora da individuare.
Il progetto ‘Smart Area’, che rientra fra le azioni della bonifica di Taranto, si sviluppa attraverso sette assi di intervento.
Al primo posto ci sono le iniziative di start up per nuove attività imprenditoriali in campo ambientale e fra queste lo sviluppo in via sperimentale di nuova tecnologia di bonifica delle falde inquinate,di tecnologie innovative per la bonifica dei suoli e di un impianto pilota per il trattamento e il recupero in via sperimentale di sedimenti marini contaminati.
Un altro asse del progetto è poi la logistica con la proposta di costitituire “una piattaforma tecnologica con l’obiettivo di sostenere i processi di integrazione tra filiere produttive con particolare riguardo all’agroalimentare”.
C’è poi un asse, con relative proposte, che riguarda il turismo ed un ulteriore asse, chiamato ‘Smart Città’,dove fra l’altro si propongono il miglioramento delle condizioni di lavoro “nelle operazioni di carico e scarico e di movimentazione di materiale polverulento nelle aree portuali”.
Un’ulteriore proposta riguarda infine la ‘Cittadella del mare’ con scuola di specializzazione, acquario e museo della pesca, darsena e porto turistico su un’area di 267.000 metri quadrati.
Il piano è tra le azioni previste dalla legge sulla bonifica dell’area di Taranto la 171 di ottobre scorso che prevede una dotazione finanziaria complessiva di 336 milioni di euro.
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