Cronaca

Discariche e fogne a cielo aperto: così si vive a Panareo

LECCE  –  Tra discariche incontrollate e fogne a cielo aperto, così si vive nel Campo di Panareo. È una piccola città, quella che sorge nelle campagne tra Lecce, Trepuzzi e Campi, che ospita circa 300 persone di etnìa Rom e Sinti.

Una piccola città nella quale gli Ispettori ambientali della Municipale di Lecce hanno effettuato nelle scorse un’operazione di polizia, propedeutica a un’operazione di pulizia.

Per i Vigili Urbani, questa montagna di ferrovecchio non è altro che una discarica abusiva: non è possibile quindi, che il Campo di Panareo venga utilizzato come deposito incontrollato.

Da qui la denuncia dei due uomini, di nazionalità montenegrina, che sono i proprietari del ferro: non il sequestro che avrebbe bloccato l’area che, invece, verrà bonificata d’urgenza.

Davanti a questa operazione esplode la protesta degli uomini e delle donne del Campo Rom: una protesta per dire che l’emergenza igienico-sanitaria, nel Campo Rom, è un’altra.

Le immagini restituiscono il fiume putrido che scorre intorno alle roulotte, quelle residue, che non sono state sostituite da stabili in muratura.

Quello che le immagini non possono restituire è l’odore terribile dei liquami che circonda tutto: animali, uomini, bambini. Sono tanti i bambini Rom e Sinti che vivono nel Campo di Panareo, in condizioni igienico-sanitarie pessime.

In sostanza cos’è successo? Queste casette sono state costruite e allacciate alla fogna nera da parte del Comune di Lecce.

Ma – spiegano i residenti di Panareo – le tubature vanno controsenso: come i salmoni risalgono la corrente, i liquami provenienti dalle case dovrebbero risalire la pendenza per riversarsi nell’impianto di smaltimento. Che per giunta, puntualmente, si ostruisce.

Le casette di Panareo diventerebbero così delle fogne coperte, se chi vi abita non avesse improvvisato un sistema di smaltimento, il più arcaico e meno igienico che si possa immaginare.

Dentro Panareo il degrado è a cielo aperto, dalle discariche alle fogne. E fuori è ancora peggio: il campo è letteralmente accerchiato dai rifiuti speciali: tubi catodici, copertoni d’auto, amianto, lana-vetro stringono d’assedio Panareo, mentre un tubo sversa liquami nelle campagne dove giacciono le galline, morte e buttate qui.

I residenti chiedono interventi pubblici, del Comune innanzitutto. Paghiamo le tasse, come tutti – dicono. Ma per gli altri ci sono case e lavoro, per noi solo discriminazione e razzismo – affermano.

Difficile dire dove inizino le ragioni e dove finiscano i torti, in questa piccola città che sorge tra Lecce, Trepuzzi e Campi.

Di certo si può dire che occorre occuparsi ancora di queste 300 persone: degli uomini, delle donne e soprattutto dei bambini che vivono in questa terra di nessuno, un’enclave di degrado nel cuore del Salento d’amare.

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