Mistero a Surbo: colpi di pistola a casa di un operaio

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SURBO (LE)  –    La criminalità alza il tiro e lo fa a colpi d’arma da fuoco. Dopo la pioggia di proiettili indirizzata nella notte tra martedì e mercoledì all’auto di un operaio di Trepuzzi, ancora un attentato a colpi d’arma da fuoco la notte scorsa, questa volta all’estrema periferia di Surbo.

Ad essere presa di mira la villa del 50enne Massimo Spedicati , anche lui operaio, in via Martiri di Via Fani. 

Un luogo isolato, difficile da raggiungere, e sorvegliato da due telecamere a raggi infrarossi posizionate ai due lati del cancello, incassate tra i muri. Eppure, chi ha sparato ha agito indisturbato: una rosa di proiettili , 4 colpi in tutto esplosi da una pistola cal. 9×21. Il 50enne risulta incensurato,  eppure, il gesto è esplicito e diretto  e gli inquirenti ritengono che possa inquadrarsi nell’ambito del  traffico di sostanze stupefacenti.

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Foto di Stefano De Tommasi

Sono i Carabinieri della Compagnia di Lecce ora ad indagare, esaminando anche i filmati delle telecamere sull’abitazione che potrebbero aver ripreso il momento degli spari e quindi, immortalato l’autore o gli autori  e che stanno cercando collegamenti con l’episodio di Trepuzzi.

Nel mirino era finito il 57enne Raffaele Luggeri, padre di Leandro, 34enne, con  una condanna a 13 anni.  Contro la  sua  Fiat Multipla una scarica di colpi di pistola e fucile.

 

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