BRINDISI – L’emergenza Cerano, causata dall’allagamento del nastro trasportatore, sarà risolta con il trasporto su gomma del combustibile necessario al funzionamento della Centrale ‘Federico II’, con le acque convogliate in un serbatoio interno.
E’ quanto è emerso dal vertice in Prefettura tra ENEL, Comune, Provincia e ARPA.
E’ stato quindi preparato e condiviso, di fronte al Prefetto Nicola Prete, un piano di emergenza per far fronte ad un’autonomia della Centrale di soli 4 giorni.
La soluzione prospettata dalla società energetica consiste nel pompaggio e convogliamento delle acque meteoriche in un grande serbatoio presente nell’area della Centrale, a suo tempo svuotato e bonificato ed attualmente inutilizzato.
Ma si tratta, chiaramente, di una soluzione temporanea. Per quella definitiva, capace cioè di evitare in futuro problemi dello stesso genere, servirà probabilmente ancora del tempo. A tal proposito, è perentorio il commento di Legambiente Puglia su quanto accaduto a Brindisi presso la Centrale ENEL in seguito all’allagamento del 15 gennaio scorso: “L’incidente lungo il percorso del nastro trasportatore del carbone verso la Centrale di Brindisi Sud è più che annunciato – lamenta con una nota l’Associazione – una riproduzione, in misura più evidente, di fatti già avvenuti”.
“È assolutamente scontato – dichiarano Francesco Tarantini e Fabio Mitrotti rispettivamente Presidente di Legambiente Puglia e Presidente del Circolo Legambiente di Brindisi – che forti piogge producano il progressivo colmamento, fino all’evenienza estrema del tracimamento del canale perimetrale realizzato in adiacenza al nastro trasportatore. Quanto accaduto in questi giorni – concludono Tarantini e Mitrotti – è la conferma delle ragioni dell’azione di chi, come Legambiente, ha voluto, nell’ambito del processo che vede imputati anche dirigenti dell’ENEL, evidenziare l’esistenza di un danno ambientale”.