Il dado è tratto. Il giorno dopo le pubblicazioni delle liste le supposizioni cedono il passo ai fatti, uno fra questi è la coabitazione non decollata di Raffaele Fitto con Adriana Poli Bortone, la vittoria dei candidati di matrice berlusconiana sui fittiani in posizione borderline nel PDL e l’amarezza degli esclusi eccellenti.
E poi un gruppo, quello dell’ex Sottosegretario, che ha pagato il prezzo dell’abbandono, non riuscendo a piazzare alcun nome in posizioni utili.
Il braccio di ferro tra il territorio e le esigenze nazionali ha lasciato sul campo vittime illustri. Raffaele Fitto ha mediato sino all’ultimo momento utile per portare sul carro dei Parlamentari in posizioni nobili almeno qualcuno dei suoi fedelissimi che fosse espressione del territorio.
Capolista alla Camera sarà Fitto, seguito da Leone, Distaso, Savino, Sisto, Fucci. Rocco Palese, è settimo, seguito dal tarantino Chiarelli, nono il leccese Roberto Marti, decimo il brindisino Ciracì.
A guidare la lista del Senato è Berlusconi. Al secondo posto Bruno, poi Amoruso, Lettieri, Azzollini, Tarquinio e Gino Perrone. All’ottavo e nono posto i brindisini Iurlaro e Zizza. Undicesimo e dodicesimo i salentini Liuzzi e Bruni.
I malumori sono sul punto di esplodere, ma pare sia stato espressamente chiesto di contenere le polemiche nel mese intenso di campagna elettorale.
Ugo Lisi sembrerebbe non essere orientato ad obbedire a quest’invito. Lui, infatti, annuncia una conferenza stampa nel clou della campagna elettorale: “L’opinione pubblica, non quella di apparato di partito, fatta di clientelismo, conoscendo il mio modo di agire, sta valutando la mia non candidatura. Notizie confortanti per la mia persona – dice – meno per chi ha deciso questo a Roma come a Lecce”.
La prende con filosofia, invece, Vincenzo Barba: “Il mondo è bello, perchè imprevedibile. Noi siamo quelli che della politica non abbiamo avuto nulla ma anzi, abbiamo dato tanto in termini di affetto, prestigio e impegno. Io resto sempre Vincenzo Barba nella consapevolezza che sono diventato Onorevole proprio perchè Vincenzo Barba e non lo sono diventato dopo l’elezione”.
Un filo di amarezza anche per Cosimo Gallo: “Il limite di età mi ha penalizzato. Ne prendo atto. Tuttavia, resto al servizio del partito, avendo io guidato il partito provinciale per ben 10 anni”.
C’è chi, come l’uscente PDL, Michele Saccomanno, vuol essere a tutti i costi della partita, lui infatti è tornato alle origini approdando quarto alla Camera con Fratelli d’Italia.
Consegnate anche le liste di Grande Sud. A guidare il Senato sarà Adriana Poli Bortone. Dopo di lei, Battista e il leccese Verardi. Alla Camera il barese Pignataro, il foggiano Bonfitto, il brindisino Valente e la leccese Mariano.
Sempre in area Centrodestra MIR, Moderati In Rivoluzione, dopo la presentazione formale delle liste, a Roma ha riunito tutti i candidati per dare il via ufficiale alla campagna elettorale. A guidare la lista alla Camera in tutt’Italia, sarà il leader nazionale Gianpiero Samorì che ha già annunciato di volersi fare eleggere in Emilia Romagna, liberando caselle nelle altre regioni. In Puglia Samorì è seguito dal brindisino Tony d’Amore, dal Coordinatore regionale Paolo Pagliaro e al quinto posto, dal leccese Paolo Maci. Al Senato capolista sarà il brindisino di origine Gianni Landi, seguito dal barese Nicola Veronico. Terzo e quarto rispettivamente il grottagliese Sergio Sisto e il tarantino De Vincentiis. Il 28 gennaio il leader Samorì sarà in Puglia per presentarsi all’elettorato.
Dall’altro versante, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che alla Camera sarà guidato dal barese Giuseppe D’Ambriosio, seguito dal conterraneo L’Abbate e dal galatinese Diego De Lorenzis. Al quinto, il tarantino Alessandro Furnari. Al Senato, invece, sarà il leccese Maurizio Buccarella a capeggiare la lista dei candidati. Dopo di lui, il barese Ciampolillo e a seguire al terzo e quarto posto, due donne, le leccesi Daniela Donno e Barbara Lezzi.
Nel Partito Democratico al Senato se la gioca un altro leccese, Cosimo Durante, al nono posto.
Ora che la fase burocratica della presentazione delle liste è archiviata, la campagna elettorale, comunque, è cominciata.