LECCE – Non siederanno al tavolo convocato dal Direttore Generale della ASL di Lecce, perchè a loro sembra un tentativo di eludere i reali problemi, a braccetto con una parte sindacale – USB – non abilitata a sedere ai tavoli negoziali. Sono le sigle sindacali CGIL,CISL, UIL, FSI, FIALS e CISAL che hanno convocato un’assemblea con gli oltre 700 lavoratori di Sanitàservice, società in house della ASL, che si occupa delle pulizie, dell’ausiliariato e dei servizi informatici.
“Anche noi vorremmo il full time per tutti i lavoratori – dicono –ma ci rendiamo conto che questo non è il momento ideale, c’è il blocco delle assunzioni”.
E soprattutto si dicono convinti che la soluzione al problema non può essere ricercata solo nel bilancio di Sanitaservice, ma anche in quello della ASL, posto che, per far diventare tutti i contratti full time, andrebbero reperite 6-7.000 ore.
Per questo non parteciperanno al tavolo convocato da Mellone, durante il quale si dovrebbe discutere delle linee guida da dettare al nuovo Amministratore Unico della società – l’uscente dimissionario è Luigi De Santis –.
Ora è il momento di “offrire soluzioni concrete alle richieste dei lavoratori“, scrivono le sigle sindacali in una lettera indirizzata proprio a Mellone, lettera che chiudono chiedendo invece di convocare entro 5 giorni la delegazione di parte pubblica del comparto -composta dalla ASL, dalle sigle sindacali scriventi e dalle RSU- e dopo, ma solo dopo aver definito le reali disponibilità finanziarie, individuare le priorità in seno alla delegazione trattante di Sanitaservice.