Cronaca

Al via il processo a Vantaggiato. Lo stragista in aula

BRINDISI  –   E’ il momento di stabilire la verità, a 8 mesi dalla strage all’Istituto ‘Morvillo Falcone’. Nel Tribunale di Brindisi, assediato da giornalisti, prende il via il processo a Giovanni Vantaggiato, il 68enne di Copertino accusato di strage con l’aggravante della finalità terroristica.

Il Presidente della Corte d’Assise, Domenico Cucchiara, accoglie tutte le richieste di costituzione di parte civile, con una sola eccezione.

Circa 40 le parti ammesse al processo: il Ministero dell’Interno e della Pubblica Istruzione, la Regione Puglia, il Comune e la Provincia di Brindisi, oltre al Comune di Mesagne e all’Istituto ‘Morvillo Falcone’.

Nell’elenco compaiono naturalmente i genitori di Melissa, le ragazze rimaste ferite nell’attentato, già inserite tra le parti offese, la titolare del chiosco dal quale Vantaggiato fece esplodere le bombole piazzate nel cassonetto dell’immondizia e Cosimo Parato, bersaglio dell’attentato di Torre S.Susanna. Respinta una sola richiesta: quella di  Claudio Strada, fermato in prima battuta dalla Polizia, come indiziato e rilasciato qualche ora dopo.

Via libera a flash e telecamere in aula, che non potranno però soffermarsi sul volto dell’imputato che resta in silenzio ed esprime il suo dissenso tramite il legale Franco Orlando.

E proprio sull’imputato, il Procuratore Capo della DDA di Lecce, Cataldo Motta, accanto al PM Guglielmo Cataldi, ha rilasciato un’intervista ai giornalisti, a margine dell’udienza: “Vantaggiato finge per avere l’infermità mentale e non dimostra la volontà di collaborare”.

Motta conferma poi il movente della vendetta nei confronti delle Istituzioni e non esclude l’esistenza di complici corresponsabili del piano omicida di Vantaggiato.

Al via, dunque, il processo. E non mancano le prime tensioni: Raffaele Missere, avvocato di Cosimo Parato, ha chiesto di stralciare dal processo la vicenda del suo assistito o di estendere anche a quell’episodio l’aggravante della finalità terroristica.

Richieste che hanno fatto storcere il  naso alla pubblica accusa. Per il Procuratore Motta, infatti, non esistono i presupposti.

Parato  ex socio in affari di Vantaggiato, lo ricordiamo, rimase ferito nel 2008 in seguito all’esplosione di un ordigno piazzato all’esterno della sua abitazione di Torre S. Susanna.

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