LECCE – In mano hanno una lettera che fissa il loro licenziamento al 18 febbraio. I loro turni terminerebbero già nel giro di 24 ore. È con questa certezza che i 16 lavoratori della ‘RrPuglia’, impiegati nel servizio mensa presso l’ospedale di San Cesario, hanno affrontato l’animato tavolo pomeridiano presso la Direzione della ASL, in via Miglietta.
Con loro anche i 14 operatori impiegati nel presidio di Gagliano e in cassa integrazione in deroga fino al 31 dicembre. La ASL, però, di fronte alla loro vertenza, ma soprattutto di fronte al rischio di un interruzione del servizio, passa al contrattacco e annuncia diffida.
Il Direttore Generale contesta le cifre fornite dall’azienda e che proverebbero la presunta antieconomicità a rimanere sull’appalto. La ‘RrPuglia’, però, si è premunita e ha in mano la risposta dell’Ufficiale Giudiziario, a cui si era rivolta: può lasciare l’impianto a partire dal 9 gennaio. Ed è per questo che a mali estremi, si pensa già a estremi rimedi.
La strada prospettata ai lavoratori già in sede regionale e relativa alla loro internalizzazione è possibile, conferma Mellone, ma è a lungo termine e dovrebbe prevedere una modifica del business plan. Operazione non semplice da fare in un battito di ciglia. Specie ora che nel pieno degli attriti su ‘Sanitaservice’, alle prese con i blitz dei NAS a Copertino, con le indagini della Guardia di Finanza, con le tensioni sindacali che annunciano lo sciopero per il 18 e soprattutto, con problemi organizzativi sui servizi di pulizia, lo stesso Mellone annuncia un aut aut.
A rincarare la dose è il Capogruppo del PDL in Regione Puglia, Rocco Palese che chiede a Vendola che quanto prima in III Commissione vi sia un’audizione dell’Assessore Attolini, dei vertici delle ASL pugliesi e dei manager delle ‘Sanitaservice’ e che venga aperta dalla Regione un’inchiesta amministrativa interna per sottoporre a verifica tutti i processi che hanno determinato la costituzione delle società, l’affidamento dei servizi e il reclutamento del personale a Lecce come altrove.