BARI – “Candidarmi? Conviene a tutti. Non solo a me. Sono e resto forte. Se però scendo in campo personalmente”. Alberto Tedesco, l’ex assessore regionale alla sanità e attuale senatore senza casa politica, è determinato come e più di prima.
La sua intenzione è quella di scendere nuovamente in campo e continuare la sua carriera politica senza interruzione alcuna.
C’è solo un ostacolo che potrebbe fermarlo e farlo diventare ‘allenatore dei giovani politici’. La sentenza dell’udienza preliminare che dovrebbe arrivare l’11 gennaio.
Attende quella data per capire come sarà il suo futuro.
Del resto Tedesco è chiaro: “Mi candido solo se arriva una sentenza netta e se questa è completamente assolutoria”. Se dovesse arrivare anche solo un rinvio a giudizio, giura, si farebbe da parte. “Difficile fare pronostici – spiega Tedesco – la vicenda giudiziaria si sarebbe dovuta chiudere 4 anni fa ed invece è ancora in piedi”. Anche se, ammette: “Buttare tutto a mare dopo tanto tempo già in udienza preliminare non sembra possibile”.
Comunque sia, le congetture finiranno l’11 gennaio.
E se in quella stessa data, si dovessero chiudere anche le sue vicende giudiziarie, allora la sua intenzione sarebbe quella di scendere in campo più determinato che mai. Dove? Il problema è questo. PD e SEL hanno ormai chiuso le primarie per cui se disposti a candidarlo, dovrebbero imporlo. Ma Tedesco preferirebbe tornare a quella che definisce la sua “casa di sempre”, i Socialisti.
Mesi fa una chiacchierata con il segretario nazionale Nencini l’ha fatta e in quell’occasione il leader del PSI si disse contento di potergli riservare un posto. Però da quel giorno non c’è stato alcun contatto. Dunque è da capire se la disponibilità è confermata o ritirata. Ed è a questo punto che si dice certo del fatto che nessuno gli abbia voltato le spalle fino ad oggi, di avere ancora un forte consenso e che appunto per questo, candidarlo conviene a tutti. Non solo a lui.
Quelli che scadranno l’11 gennaio, sono giorni di attesa per Tedesco che però, si dice sereno. “Se non mi candiderò in prima persona, ci perderanno tutti. In tal caso – assicura – siederò in panchina ad allenare i giovani politici”.