TARANTO – Se il PD, è un pezzo avanti con il lavoro in vista delle elezioni politiche del 24 febbraio – lo snodo fondamentale sarà quello di domenica con la scelta dei candidati al Parlamento – sull’altra sponda, invece, è buio Fitto.
Il Partito di Berlusconi, brancola nel buio, con gli aspiranti candidati fermi al palo in attesa di indicazioni dalle Segreterie, nazionale e regionale.
Fallita pare, l’ipotesi delle Primarie di partito o di coalizione – questo non si è mai capito bene – ora la palla per la scelta dei futuri Parlamentari torna in mano ai leader regionali. Che a Taranto significa Raffaele Fitto, vincitore indiscusso del Congresso e garante degli equilibri territoriali tra gli Azzurri.
Ma nel partito in fermento, che vorrebbe già far rombare il motore delle elezioni, c’è già chi scalpita e prova a lanciare le proprie linee guida per le candidature al Parlamento.
A rompere il silenzio nelle ultime ore, ad esempio, è stato il Vice Coordinatore provinciale dei berlusconiani, Renato Perrini, riferimento nel partito del Consigliere regionale martinese Gianfranco Chiarelli primo degli eletti a Taranto.
Rinnovamento territoriale e condivisione, queste secondo Perrini, le basi di partenza per la scelta di Deputati e Senatori Azzurri della prossima legislatura.
Un valore quello del rinnovamento, da sempre predicato dai berlusconiani, che in questo caso sa tanto di sfida al Senatore uscente, Parlamentare di lungo corso, Lino Nessa. Non è un mistero, infatti, l’ambizione di Chiarelli di correre per un seggio romano al posto del collega di partito martinese. Una richiesta rivendicabile, dicono i sostenitori del Consigliere regionale, in virtù del ricambio e dell’ampio consenso elettorale di Chiarelli.
E poi? Un posto in lista lo rivendica anche il Consigliere regionale ed ex assessore nella giunta Fitto, Pietro Lospinuso, da anni in via Capruzzi, che può godere tra l’altro, di robuste sponde romane nel PDL – ex AN.
Tra i contendenti qualcuno insiste per spingere anche il Consigliere regionale Arnaldo Sala, eletto all’epoca a furor di popolo dal versante orientale della provincia. All’epoca i riferimenti, tuttavia in quell’area erano precisi e consolidati. Ora non è più cosi. Una ipotesi tuttavia quella della sua candidatura a Roma, che il Consigliere tarantino ha sempre respinto al mittente rinnovando fedeltà al mandato regionale.
Questo il rebus finora. La corsa alla poltrona è aperta.