Primarie SEL, la base contesta le liste blindate

Settimana cruciale quella appena iniziata per ‘Sinistra Ecologia e Libertà’. Entro domani la direzione nazionale fisserà le regole per le primarie e non più tardi di sabato quella regionale consacrerà la lista dei contendenti al posto di parlamentare.

Ma le primarie, cavallo di battaglia del governatore Nichi Vendola, potrebbero sortire un effetto-boomerang in questa occasione.

I primi malumori vengono dalla direzione provinciale di Lecce del partito, riunito ieri fino a tarda sera. A far adirare i dirigenti leccesi di SEL, sarebbe proprio il pericolo liste blindate.

Alcune postazioni in entrambi i rami del Parlamento, sarebbero già al sicuro. Se Vendola sarà capolista in tutta Italia alla Camera, è altrettanto certo che dopo di lui sono in lista Annalisa Pannarale, coordinatrice regionale di SEL, Nicola Fratoianni, assessore esterno della giunta e braccio destro di Vendola, un’altra donna e Dario Stefàno in quota ‘Puglia per Vendola’.

A circolare è anche il nome della coordinatrice leccese del partito, Anna Cordella. In quale postazione ancora non è chiaro.

Al Senato è data per certa la candidatura del presidente del Consiglio Onofrio Introna e dei baresi Paola Balducci, Franco Giordano e Gennaro Migliore. In postazione non blindata, ci sarebbe il salentino Sergio Tolomeo.

Aspirano ad un posto romano anche i consiglieri regionali Toni Mattarelli, Angelo di Sabato e Anna Nuzziello. Gli ultimi due, in quota ‘Puglia per Vendola’, otterrebbero una deroga dalla direzione nazionale di SEL per partecipare alla consultazione senza essere tesserati nel partito.

Le postazioni che consentirebbero l’ingresso al Parlamento sono tutte occupate. Le primarie di fatto, dicono i militanti, non sarebbero il vero strumento attraverso il quale decidere.

Salterebbe la rappresentanza dei territori. Ed è questo uno dei motivi che più indispongono i leccesi. A prevalere sarebbe l’area barese. Ma questo è frutto, tra l’altro, di una regola imposta dal coordinamento nazionale e sulla quale pare non ci sia disponibilità a trattare. Ovvero le consultazioni in ambito regionale e non su base provinciale. Gli eletti non saranno molti e questo consente di indirizzare i voti verso chi ha ricoperto un ruolo di più ampio respiro.

Regola, appunto, fortemente bocciata dagli esponenti dei territori. E’ chiaro, dicono, che a prevalere sarebbero i voti di una coordinatrice o di un assessore regionale piuttosto che quelli di chi come Ezio Stefàno a Taranto o Anna Cordella a Lecce ha portato avanti il simbolo in provincia.

Nelle prossime ore si capirà chi vincerà la partita. Ciò che non sarà modificata, sarà la regola che permetterà di votare solo a quei cittadini che hanno partecipato alle primarie del 25 novembre.

Criterio che potrebbe restringere il numero dei partecipanti.

 

7 Commenti

  1. Sono coordinatore di SeL a Neviano, queste primarie per la scelta dei candidati non mi piace, mi sembra una sorta di “porcellum internum” ….perché Fratoianni blindato? Non si è mai presentato all’elettorato pugliese è stato nominato assessore ed ora sarà nominato deputato?
    Perché questa corsa, questa fuga, dal consiglio regionale di quasi tutti gli assessori?
    Cosa sono chiamati a fare i compagni di SeL alle primarie del trenta?
    Posso già confermare che nel mio comune , non organizzerò questo evento, niente primarie a Neviano e lo dirò stasera in occasione della riunione a Sannicola della segreteria provinciale!

    • vendola è un vecchio politico, la democrazia è soltanto una parola priva di senso, non esiste uguaglianza ma la forza del potere. poi la questione morale: in puglia vendola candida il consigliere regionale sannicandro che, da quanto si legge sui grionali, ha seri problemi con la giustizia (vedi codex su google). se questo non basta, allora che differenza c’è tra berlusconi e vendola?

  2. Ritengo assolutamente inaccettabile che a tutt’oggi non si sappia ancora come e con quali regole si andrà a votare per le primarie. Se si perde tempo in questo modo, nonostante i tempi contingentati, significa che lo staff non si mette d’accordo su come occupare i pochi posti che potranno andare a SEL, che le primarie non si vogliono fare seriamente, che devono servire a legittimare scelte già fatte altrove,anche mandando allo sbaraglio gente che durante il periodo di Natale avrebbe magari tanto altro da fare! Sono indignata per questo modo di procedere che attribuisco a gente che si è autoproclamata classe dirigente

  3. sono d’accordo con gerardo. anche io non mi impegnerò a contattare i compagni per farli venire a votare delle primarie per i riempi-lista. O a roma oggi rivedono la quota dei bloccati, o come circolo non apriremo la sede il 29 e 30

  4. Mi sto avvicinando adesso a SEL perchè sento il bisogno di una voce a sinistra che difenda il territorio e i diritti di chi lavora. riesco a capire i problemi che sorgono in un partito che ha bisogno di rinnovarsi perchè gronda di età oltre che di storia (PD). SEL è un’altra cosa, capirei benissimo se si dicesse: ci stiamo provando, come si può rinnovare una cosa che a livello parlamentare sta nascendo ora? il problema è che c’è bisogno di chiarezza fin da subito, e di aria limpida. Personalmente mi avete messo in crisi

  5. cartello “CHIUSO PER PRIMARIE PORCHERIE” dietro la porta di tutte le sezioni locali di SEL. non possiamo ancora accettare l’attesa di una politica migliore. ne abbiamo diritto adesso, soprattutto dal nostro partito.
    Antonio (membro coordinamento SEL circolo Anita Ruvo di P. – Bari

  6. Vi ho dato una mano, pur non essendo tesserato, per le primarie di novembre + ballottaggio a Salò (BS) su 625 votanti abbiamo fatto 84 voti per Vendola,(mai visti in due anni che lavoro nel circolo così tante persone), se non lasciamo più libertà di voto o ci arrocchiamo a volere i soliti noti ci ritroveremo a spogliare forse 10 schede. siamo a S. Stefano e io non so chi devo votare che rappresenti la mia zona!!!! MEDITATE GENTE MEDITATE.

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