Politica

Primarie per il Parlamento nel PD, è corsa ad ostacoli

Pare una corsa ad ostacoli, ma quella alle postazioni in vista delle Primarie del PD del 29 e 30 dicembre è comunque una corsa. Le acque si agitano in casa dei Democratici e i nomi dei papabili candidati alle Primarie vengono fuori come fuochi d’artificio.

Di certo c’è già quello dell’unica Parlamentare uscente leccese pronta a ricandidarsi, Teresa Bellanova, che ha già diffuso un video in cui annuncia di scendere in campo.

Ma a sparare la sua cartuccia, di certo, c’è anche l’Avvocato Federico Massa: “E’ certo che mi candido, è certo che non farò parte del listino bloccato dei sicuri voluti da Bersani, è certo –  aggiunge lui – che sto già raccogliendo le 200 firme necessarie per partecipare alle Primarie”.

Si fa  il nome di un altro leccese, però, tra i più vicini ad occupare quel 10% di privilegiati voluti direttamente dal Segretario nazionale Pier Luigi Bersani, tra quelli cioè che possono non attraversare il campo minato delle Primarie. È quello di Gian Luigi Pellegrino, figlio dell’ex Presidente della Provincia di Lecce e Senatore Giovanni Pellegrino, avvocato anche lui, editorialista per ‘La Repubblica’, molto vicino agli ambienti romani del partito, pur non avendo in tasca alcuna tessera. Lui smentisce: “Non ho sentito bersani e nessuno mi ha ancora chiesto di scendere in campo. Anzi, se me lo dovessero chiedere, dovrei pensarci. Non è una prospettiva personale che ho in mente per ora”.

Per il resto i nuovi paletti che sono arrivati nelle scorse ore affastellano gli ostacoli.  Fuori gioco dovrebbero finirci Parlamentari europei, Sindaci dei Comuni con più di 5.000 abitanti, Presidenti delle Circoscrizioni delle città metropolitane, Presidenti di Provincia e Regione, Assessori e Consiglieri regionali in carica, che non potranno ricandidarsi ad elezioni regionali e amministrative  che si terranno entro 6 mesi.

Ecco perchè da Sergio Blasi a Loredana Capone, la rinuncia alla corsa alle Primarie potrebbe essere vicina. La richiesta di deroga della Vice Presidente è attesa entro 24 ore e non è detto che arriverà. Sergio Blasi, Segretario regionale del PD, è ancora incerto. “Farò quello che mi chiede Bersani”, ha risposto da Roma, dove è impegnato in una serie di incontri. E anche lui potrebbe dunque rientrare nella rosa dei nomi che Bersani tiene sotto la campana di vetro, oppure potrebbe essere uno dei due capolista in Puglia e avere comunque in tasca il biglietto per la capitale.

Questa ipoteca esiste perchè se il Centrosinistra sarà forza di governo, Vendola ha già annunciato le dimissioni subito da Bari e dunque le elezioni regionali sarebbero a maggio. Ma non è escluso che un pressing sul Governatore lo costringa a tergiversare e a rinviare il congedo, facendo slittare le elezioni a ottobre, dunque al di là dei 6 mesi, tagliando così la testa al toro.

Gli altri nomi che vogliono essere presenti sulla scheda da dare agli elettori del Centrosinistra sono quelli di Sandra Antonica, ex Sindaco di Galatina che guarda di buon occhio al Senato, oltre che di Cosimo Durante, Cosimo Casilli e del Segretario provinciale Salvatore Capone. A scompigliare le carte ci provano i renziani. Mercoledì pomeriggio a Martano decideranno i nomi da piazzare: un uomo che sarà il Capogruppo del PD a Palazzo Carafa, Paolo Foresio e una donna.

In corsa il Vice Sindaco di Otranto Lavinia Puzzovio e le Consigliere comunali di Galatina, Patrizia  e Daniela Sindaco.

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