ORIA (BR) – L’Esercito era il suo sogno. Coronato con un contratto da VFB, acronimo di Volontario a Ferma Breve, poi svanito con il mancato rinnovo. Da lì in poi, la vita di un 26enne di Oria si è trasformata in un incubo.
Per lui e per la sua famiglia.
Il ragazzo, negli ultimi anni, per più volte, aveva dato segni di disagio, di squilibrio.
Poi, nel pomeriggio di lunedì, i genitori hanno lanciato il primo allarme, chiedendo l’intervento del 118 e dei Carabinieri della locale stazione.
Quello che però era sembrato un falso allarme, prontamente sedato, si è poi rivelato per una delle crisi più preoccupanti quando, durante la notte, il 26enne dà in escandescenza.
Urla, grida, mobili sfasciati e il rischio concreto, di fare del male a sé stesso e ai suoi genitori, con cui vive in un piccolo appartamento nei pressi di via Latiano. Subito è stato dato l’allarme.
Non solo da parte di mamma e papà, ma anche dai vicini di casa, preoccupati dai rumori arrivati fino alla strada.
Sul posto, immediato l’intervento di un mezzo del 118 e dei Carabinieri. Per bloccare il ragazzo, una vera furia, sono serviti 6 militari che lo hanno costretto sul lettino dove poi è stato sedato. Gli operatori sanitari, alla luce di quanto accaduto, hanno proposto il Trattamento Sanitario Obbligatorio.
Per questo, in piena notte, è stato immediatamente contattato il Sindaco della città federiciana Cosimo Pomàrico, che ha firmato il ricovero coatto per il ragazzo, poi accompagnato presso il Centro di Igiene Mentale di Galatina, dove è tuttora ricoverato.