CronacaEconomia

La Regione alla Provincia: “Non ci sono soldi, stop alla CIG”

BARI – “Come espressamente concordato con le parti sociali, in occasione dell’incontro del 26 novembre, si invitano codesti uffici a sospendere le convocazioni per nuove concessioni di cassa integrazione in deroga, in attesa che si concludano le verifiche in atto con il Ministero del Lavoro e con l’INPS”.

Tre righe precise, secche, inequivocabili, gelano le speranze.

Sono quelle con cui il Servizio Politiche del lavoro della Regione Puglia comunica alla Provincia di  Lecce, come alle altre province del territorio, comprese Taranto e Brindisi, che i rubinetti per la cassa integrazione in deroga si chiudono.

Da annullare, dunque, i tavoli già convocati per la discussione di nuove concessioni degli ammortizzatori sociali regionali. Nessuna altra richiesta potrà essere accettata. E non solo per il mese in corso, ma anche e soprattutto per il 2013. Il fax, lapidario, è arrivato negli uffici di Palazzo dei Celestini lo scorso 28 novembre e si prepara a scatenare l’ennesimo terremoto dell’esasperazione.

Ad essere travolte le piccole aziende con meno di 15 dipendenti e le grandi che con urgenza, si apprestavano a chiedere un aiuto per superare il momento di crisi. “Già con due società abbiamo disdetto gli appuntamenti – conferma l’Assessore provinciale alle Politiche del lavoro, Ernesto Toma ma qui le nuove richieste arrivano con cadenza giornaliera e questa tegola ci lega le mani”.

La decisione, in verità sconosciuta ai vertici locali delle organizzazioni sindacali, è stata presa nel tavolo convocato a Bari con le rappresentanze regionali, lo scorso lunedì. Vanno monitorate, assieme all’INPS, le pratiche da liquidare entro il 31 dicembre. Va stabilito, è meglio dire, il dato preciso dei lavoratori in cassa integrazione in deroga nel 2012. Per questo lo stop a nuovi ingressi. Ma la verità è anche un’altra. Quest’esigenza di controllo, a lungo rimandata, pare aver portato al punto di non ritorno: in quello stesso incontro del 26 si è preso atto di una insufficienza delle risorse della Regione per coprire l’intero anno.

Bastano solo fino a fine ottobre. Per novembre e dicembre vanno trovati all’incirca altri 50 milioni di euro, stando alla stima fatta dalla UIL, e questo per coprire le indennità di 7.000 lavoratori solo in provincia di Lecce, 6.000 nel brindisino, 36.000 a Taranto.

Impresa non facile, nonostante sembrava fosse arrivata la schiarita, il 22 novembre, quando Roma ha messo sul piatto della Puglia, 63 milioni di euro.

Black out totale, ancora, per l’anno che si aprirà fra meno di un mese, quando Il 50% dei lavoratori attualmente in cassa, potrebbe perdere l’ammortizzatore sociale. 

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