BRINDISI – Nessuna resa. Nonostante l’esito del Consiglio comunale sul riordino, Fusco, Rossi e Brigante portano avanti la battaglia per la salvaguardia della Provincia. I tre paladini dell’autonomia brindisina non si rassegnano a un’annessione che a loro dire, equivale alla morte del territorio.
E forti dello stallo del decreto in Parlamento, continuano a sperare, lanciando nuovi input ai cittadini.
La mobilitazione, infatti, non si ferma: i brindisini sono chiamati a scendere in piazza il 15 dicembre e a manifestare nelle sedi più significative della vita istituzionale ed economica di Brindisi. Sono chiamati a difendere, tra le altre cose, 1.000 posti di lavoro a rischio.
La delibera dell’Assise brindisina, a favore dell’accorpamento con Lecce, commentano i tre consiglieri dissidenti, è il risultato di una fretta immotivata. La partita, precisa Roberto Fusco, si giocherà a livello nazionale e se entro il 25 dicembre il decreto non verrà convertito in legge, la cartina dell’Italia disegnata dal Ministro Patroni Griffi sarà carta straccia.