Incarico dalla Poli a Buonerba, parte il processo

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LECCEA cosa serviva quell’incarico? Cioè perché Adriana Poli Bortone volle massimo Buonerba come suo Consulente giuridico, al tempo in cui l’attuale Senatrice era Sindaco di Lecce? Stringi stringi, è questo il cuore del processo che si è aperto, nelle scorse ore, davanti alla Corte dei Conti, sul presunto danno erariale procurato a Palazzo Carafa con gli incarichi conferiti al Professor Buonerba, dal 1998 al 2007, incarichi da complessivi 750.000 euro.

Per l’accusa, sostenuta dal Vice Procuratore Carlo Picuno, quegli incarichi sarebbero stati inutili e le convenzioni avrebbero danneggiato le casse di Palazzo Carafa. Il lavoro di Buonerba – coinvolto nel processo per via Brenta e nelle indagini sulle presunte mazzette del filobus –  sarebbe stato superfluo e avrebbe provocato solo costi senza alcun corrispettivo, perché al posto suo si sarebbe potuto fare ricorso al personale interno. Questa l’accusa.

E la difesa? Da un lato Pietro Quinto, legale di Adriana Poli Bortone ha argomentato sulla finalità di quell’incarico, che doveva supportare il Sindaco nelle sue attività di controllo e di indirizzo degli uffici interni. Se la norma assegna quelle finalità allo staff del Sindaco – è stato il ragionamento dell’Avvocato – è chiaro che non si può attingere al personale degli uffici che devono essere poi controllati e indirizzati. Dall’altro lato il legale di Buonerba, Vincenzo Caputi Iambrenghi, ha sottolineato che non possono pesare le vicende giudiziarie che coinvolgono il Professore: sarebbe un’anticipazione della sentenza di condanna, l’affermazione del legale.

Le responsabilità ipotizzate – va detto – sono diverse: a Massimo Buonerba, a cui si contesta una condotta dolosa, viene richiesto l’intero importo. L’allora Sindaco Poli, citata a giudizio per colpa grave, risponderebbe, solo in via sussidiaria, cioè solo qualora non lo facesse Buonerba, per il 50%.

Colpa grave, ma responsabilità solo per il 20% l’accusa nei confronti della terza persona comparsa davanti ai Giudici contabili, ovvero Giovanni Capilungo, il dirigente del Comune di Lecce che sottoscrisse la II^ Convenzione risalente al 2002, difeso dall’Avvocato Claudia Rizzo.

Sono andate prescritte, infine, le accuse inizialmente ipotizzate contro Antonio Guido, il dirigente che firmò la I^ Convenzione risalente al 1998. La parola ora passa ai Giudici contabili, che potrebbero esprimersi nel giro di un mese, più o meno: e la sentenza sull’incarico al Professor Buonerba, potrebbe così arrivare sotto l’albero.

 

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