CronacaEconomia

Ecco gli spin-off cresciuti nell’Università del Salento

LECCENell’Ateneo del Salento crescono gli spin-off universitari. Le polemiche sulle partecipazioni finanziarie della società appartenente fino al giugno scorso al Rettore Domenico Laforgia e tutt’ora amministrata da suo figlio Maurizio Laforgia, non tolgono nulla alle qualità e alle competenze che stanno crescendo in Ateneo.

È dei giorni scorsi la conclusione del progetto di ricerca X-Net Lab: si tratta di un laboratorio pubblico-privato al quale partecipano, oltre all’Università del SalentoCentro Cultura Innovativa d’Impresa, 2 colossi industriali: Avio (che in provincia di Brindisi ha un suo importante stabilimento) e Engineering (impresa di ingegneria informatica e di progettazione).

Sono loro i committenti principali dei 2 spin-off, Eka srl e Apphia srl, ospitati nel Centro di Cultura Innovativa d’Impresa, la struttura nata dall’Isufi a suo tempo ad opera di Aldo Romano. Oggi che Romano è professore emerito dell’Unisalento, la gestione del cosiddetto ‘trasferimento tecnologico’, cioè del passaggio delle competenze maturate nella ricerca alle industrie che ne fanno richiesta è passata ad Angelo Corallo, anch’egli docente del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione.

È questo che fanno i 2 spin-off universitari, il 1° – Eka – amministrato dal figlio del Rettore, Maurizio Laforgia, il 2° da Marco Cataldo, che è anche presidente della cooperativa Lecce Città Universitaria che gestisce le Officine Cantelmo. I due ne sono amministratori in virtù della loro partecipazione alla società Amema: Laforgia tramite la ‘Laforgia, Bruni and partners’, Cataldo direttamente; terzo socio della Amema, è Alessandro Delli Noci.

Si tratta, in sostanza di servizi nell’information technology di tipo gestionale: Eka non inventa nuovi prodotti, ma armonizza i processi di produzione. In questo momento lo fa soprattutto per Avio, nella costruzione di aerei. Come soprattutto per Avio, ma nel settore delle costruzioni navali, lavora Apphia che fornisce sistemi di diverso tipo, che migliorano la sicurezza nella navigazione. Ecco, perchè la visita di Davide Gindro, altissimo dirigente di Avio, al momento della conclusione dei laboratori pubblico-privati, è particolarmente importante per i 2 spin-off. E Gindro specifica il motivo per il quale, ormai molti anni fa, nel 2006, Avio si guardò intorno alla ricerca di servizi avanzati.

 Eka e Apphia danno oggi lavoro qualificato, rispettivamente, a 21 e 13 professionisti. Sono società partecipate dall’Università del Salento, che ne detiene una quota largamente minoritaria, che ammonta al 10% del capitale sociale, ma soprattutto ci mette – per così dire – la faccia, fornendo loro la qualifica di spin-off universitari.

Una qualifica che assicura un vantaggio competitivo nel legittimo svolgimento degli affari: se Avio affida loro commesse, insomma, è anche perchè si fida dell’istituzione Università, che è socia degli spin-off. Un vantaggio che devono guadagnarsi sul campo – e senza avere soci illustri – tutti gli spin-off universitari: sono una trentina in tutto l’Ateneo e spaziano dai beni culturali alla pianificazione territoriale, dalle indagini geognostiche alle attività di formazione continua. Esperienze importanti, tutte: nessuna delle quali va dimenticata.

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