BRINDISI – E’ come uno specchio andato in frantumi il Laboratorio politico brindisino, nato per unire Pd e Udc. E anche se qualcuno cerca di raccogliere i cocci, negare la crisi di coppia sarebbe come presentare una realtà dorata.
Le prime avvisaglie si erano avute in Consiglio provinciale, trovando il culmine nel recente teatrino tra Damiano e Ferrarese.
Da lì un crescendo di divergenze che ruotano attorno al tanto discusso dibattito sul riordino delle Province. Punti di vista differenti in Consiglio comunale, con il Pd che corre ad occhi chiusi verso Lecce e l’Udc che frena, nella speranza di salvare l’autonomia di Brindisi.
L’ultimo siparietto ha visto protagonisti il Segretario provinciale dello Scudo crociato, Ciro Argese e il Senatore del Pd Salvatore Tomaselli. Difendendo a spada tratta l’ex Presidente della Provincia, Argese ha accusato Tomaselli di aver firmato insieme agli altri Parlamentari, la legge che ha affossato Brindisi. E il Senatore ha avuto modo di replicare alle dure critiche nel corso dell’‘Approfondimento’ di TrNews.
Ma, intanto, Argese chiede un’ammissione di responsabilità, da Tomaselli in primis.
Dunque il 20 novembre, data del Consiglio comunale sul riordino, sarà decisivo non solo per le sorti del territorio, ma anche per la tenuta della maggioranza formata da Pd e Udc che al momento rievoca un vecchio adagio: l’amore non è bello, se non è litigarello!