Politica

Vertice riordino, Brindisi sceglie Lecce sognando la Macroprovincia

BRINDISI –  Delibere, delibere, delibere. Se volete la Macroprovincia, dice ai Sindaci brindisini l’ospite Luigino Sergio, Presidente della Grecìa salentina,  è quello di cui avete bisogno.

Con il Comune di Brindisi pronto a fare un passo indietro e da un lato, annunciare, per voce del Sindaco Mimmo Consales, una delibera pro-accorpamento a Lecce.

E, dall’altra, chiedere ai Sindaci di sottoscrivere un documento, di matrice più politica che isituzionale, con cui ‘penetrare’ nelle segrete stanze del Ministero e convincerlo alla creazione della Macroprovincia.

Dopo aver inseguito per settimane il sogno ‘doppio capoluogo’, anche la città di Brindisi si sveglia dal torpore e spalleggiata dalla maggior parte dei Comuni della Provincia, lavora sull’ipotesi Lecce.

La bistrattata Taranto, dopo i fasti di settembre, quando il Sindaco Ippazio Stefano raggiunse Brindisi per prendersi gli applausi per aver dato vita alla Provincia più importante d’Italia, resta l’‘Eldorado’ per pochi superstiti. Nella fattispecie, Ostuni e Villa Castelli. Fasano, rappresentata dal Sindaco Lello di Bari, saluti i compagni di viaggio, prepara le valigie e corre verso Bari.

I Comuni che si sono ritrovati fuori da Lecce, invece, torneranno tutti in consiglio per manifestare la propria volontà. Strategia comune, forzare la mano al Governo, cercare di far perdere a Taranto i requisiti per restare in vita e, di fatto, creare la Macroprovincia. Ci spera ora  Consales, ci spera, anche, il Sindaco di Francavilla Vincenzo Della Corte, pronto a tornare già nelle prossime ore in Consiglio per deliberare, senza se e senza ma, a favore di Lecce. Senza lo scoglio, questa volta, della continuità territoriale, garantita dai retromarsh di Oria e Latiano.

La politica, una certa politica, lascia intendere Della Corte, si sarebbe dovuta svegliare prima. Posizione condivisa dai Comuni già accorpati a Lecce. Erchie, Torre, Mesagne, S.Pancrazio, Torchiarolo, Cellino S.Marco, San Pietro (assente, ma si sapeva) e S.Donaci, il cui Sindaco Serio, pur dicendosi favorevole alla Macroprovincia, già pregusta il passaggio in quel di Lecce, con l’aria sorniona di chi “l’aveva già detto”.

Tutti, quindi, in fuga verso Lecce, ammesso che i tempi per rimediare all’empasse ci siano davvero. Tutti, più o meno, favorevoli alla Macroprovincia con Lecce capoluogo,  ammesso che Taranto, che di certo remerà in senso contrario, perde poi davvero i requisiti per restare in vita. Si tratterà, sotto questo aspetto, di travestirsi da geometri. Perché con la perdita della sola Avetrana, ma l’annessione di Villa Castelli e, soprattutto, dell’ampio agro di Ostuni, i conti, per gli agguerriti brindisini, potrebbero non tornare.

Insomma, Macroprovincia? Sì, perché no. Ma intanto, ora, tutti in fuga verso Lecce.

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