TARANTO – Potrebbe arrivare a giorni la decisione dei Custodi giudiziali, in accordo con la Procura, di anticipare nell’arco di 1-2 mesi anche lo spegnimento dell’Altoforno 5.
Operazione prevista per il luglio del 2014, secondo quanto disposto dalla nuova Aia.
Sono al lavoro i Custodi sulla definizione della nuova fase che interesserà l’Ilva, al fine di applicare il sequestro e la direttiva perseguita dalla Magistratura: far cessare cioè il più rapidamente possibile l’inquinamento a Taranto.
Per lo spegnimento anticipato dell’Afo 5 i custodi chiederanno all’Ilva di utilizzare la stessa impresa – la ‘Paul Wurth’ – già incaricata per lo studio preliminare dell’Altoforno in questione e di stanziare le risorse necessarie, ma non escludono l’impiego di imprese esterne qualora l’azienda si rifiutasse di impiegare la ‘Whurt’.
Insomma, se con l’Aia si attendeva la soluzione, Taranto è stata presto disillusa. “Di fatto – osserva Panarelli della Cisl – non c’è il piano industriale dell’azienda, non c’è un confronto su come si intende applicare l’Aia e nemmeno di Ferrante abbiamo traccia – e aggiunge – non sottovalutiamo poi il rischio che i Riva, possano mollare tutto disimpegnandosi”.
E c’è poi il problema delle risorse necessarie a spegnere gli impianti. Ma sinora, non c’è alcuna delibera del Consiglio di Amministrazione dell’azienda che ne preveda.