
TARANTO – Il giorno dell’Aia… dalla firma del Ministro Clini al sì dell’Ilva fino alle repliche e i commenti nel mondo istituzionale. Una giornata chiusa con l’Assemblea del Pd a Palazzo di Governo a Taranto per discutere del documento appena approvato.
“Non basta il sì dell’Ilva, adesso servono i fatti”, questo il commento a caldo, in generale dei Democratici.
Si è pronunciato con una decina di righe, il siderurgico sull’Aia. Quello dell’Ilva è, in sostanza, un sì condizionato all’attuazione delle prescrizioni previste dell’Autorizzazione. Una riserva che punta al dissequestro degli impianti. Ad introdurre i lavori in Prefettura, Pasquale Chieco, responsabile economia e lavoro della Segreteria regionale dei Democratici, che ha sottolineato: “Certamente siamo di fronte ad un provvedimento importante e l’azienda ha compiuto un passo in avanti rispetto alle sue responsabilità”.
Sulla stessa linea e con un cauto ottimismo Giampiero Mancarelli, Assessore provinciale all’Ambiente, che ha illustrato i contenuti dell’Aia, dicendo: “L’Aia potrebbe consentire, se puntualmente applicata, di avviare una svolta nella direzione dell’ecocompatibilità dell’impianto siderurgico”. Parola poi all’Assessore regionale Michele Pelillo: “Si tratta di capire se la nuova Aia sia realmente in grado di tutelare la salute dei cittadini; da questo punto di vista un ruolo essenziale spetta alla Magistratura di cui vanno riconosciuti i meriti e che deve continuare la sua opera per evitare la reiterazione del reato di disastro ambientale”.
Resta ferma intanto la posizione dell’Ilva che “intende applicare quanto richiesto dal provvedimento” e il gruppo non si sottrae alla responsabilità’ di fare impresa, sia per tutelare le decine di migliaia di posti di lavoro sia l’economia del Paese. Ma… “presupposto imprescindibile per l’attuazione del piano – dice Ilva – è la piena disponibilità degli impianti, oggi sotto sequestro”.
La palla passa alla Magistratura.
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