TARANTO – Fiato sospeso, all’Ilva di Taranto nel giorno della scadenza dell’ultimatum della Procura. La data ultima fissata per avviare le operazioni di spegnimento degli impianti per porre fine all’inquinamento.
In realtà, la disponibilità dell’Ilva a fermare dall’1 dicembre prossimo, l’altoforno 1 e le batterie di cokeria collegate, l’annuncio che i 942 esuberi saranno tutti ricollocati in fabbrica ma soprattutto il fatto che Bruno Ferrante, Presidente dell’Ilva, abbia messo a disposizione dei custodi il personale tecnico che servirà per tutte le fermate, hanno un pò smorzato la tensione.
Tuttavia, la preoccupazione per ciò che riserverà il futuro lavorativo resta per i quasi 12mila dipendenti del siderurgico.
Nelle prossime ore, presumibilmente non ci sarà l’ingresso di tecnici esterni in Ilva data la contromossa dell’azienda di mettere a disposizione tutto il personale, per la fermata, con tanto di nomi e ordini di servzio.
L’unico punto che andrà chiarito riguarda l’altoforno 5, dove custodi e azienda sono attestati su tempi diversi, con i primi che ne chiedono lo spegnimento immediato dopo l’altoforno 1 e la seconda che per ora ha solo affidato alla società ‘Paul Wurth’ lo studio preliminare dei disegni tecnici dell’impianto e piazzato la fermata e il rifacimento dello stesso altoforno 5 tra metà e fine 2015.
In arrivo, poi la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale all’Ilva. Nelle prossime ore terminerà il lavoro istruttorio dei tecnici, dopodichè il provvedimento andrà in Conferenza dei servizi per l’ultimo esame e, quindi, alla firma del Ministro Corrado Clini.