BRINDISI – Piange, si dispera. Davanti al giudice, Ionut Cocioba, il 26enne accusato di aver provocato il disastro ferroviario a pochi metri dalla stazione di Cisternino, ripete di non essersi accorto dell’alt, di non aver visto quel semaforo rosso.
“Il camion si è spento – racconta in lacrime – ho provato a farlo ripartire più volte, ma invano”.
Il giovane autista nato a Budapest, ma proveniente dalla Romania, nel corso dell’interrogatorio ha spiegato che la morte del povero macchinista dell’Eurostar Roma-Lecce è avvenuta per una fatalità.
Quel tir, stando alle sue dichiarazioni, era vecchio, ha camminato in lungo e largo per l’Europa e avrebbe smesso di fare il suo dovere proprio nel momento meno opportuno, provocando una tragedia. Ma non sono bastate queste parole per scongiurare la convalida dell’arresto: il Pm Pierpaolo Montinaro ha in realtà rafforzato il provvedimento, per due motivi: la presenza di gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di fuga.
Intanto, sull’incidente interviene il Segretario provinciale dell’Idv, Lorenzo Caiolo, che parla di ritardi evidenti nei lavori per l’eliminazione del passaggio a livello di Pozzo Faceto. “L’avvio della pratica per la costruzione del cavalcaferrovia – fa notare Caiolo – risale al 2001. Purtroppo nel 2012, dopo anni di controversie e di aggiornamenti del progetto, il passaggio a livello è ancora lì”.
Da qui la sollecitazione di un intervento urgente da parte delle istituzioni e della rete ferroviaria italiana anche in situazioni analoghe. “Su questo fronte – scrive il Segretario – l’IdV assicura un impegno attivo attraverso il Senatore Giuseppe Caforio che porterà in Parlamento, la necessità di eliminare i passaggi a livello pugliesi“.