Politica

I Presidenti dalla Dentamaro lavorano per la Macroprovincia

BARI – La Macroprovincia è stata al centro dell’incontro tra i Presidenti provinciali della Puglia e l’Assessore regionale Marida Dentamaro. A Bari, sul fronte Salento si è discusso, in primis, della possibilità di dare vita alla Terra d’Otranto con l’unione di Brindisi, Taranto e Lecce.

Posizione ribadita, con entusiasmo, dal Presidente adriatico Massimo Ferrarese, ma con limiti e paletti insormontabili posti dai Presidenti Florido e Gabellone.

Mentre Brindisi sarebbe fuori dai giochi nella scelta del capoluogo, tanto Lecce quanto Taranto ne rivendicano lo status. La posizione, tanto a Sud del tacco quanto sulla sponda jonica, è identica. “Sì alla Macroprovincia, ma solo se la nostra città ne sarà il capoluogo”.

Un paletto a prima vista insormontabile, che traccerebbe le basi per l’accorpamento disegnato  in origine dalla legge 135, con Brindisi accorpata a Taranto in maniera automatica.

Eppure, come fatto notare dalla stessa Dentamaro. La posizione di Lecce, unica Provincia salvata, non è intoccabile. Il Governo, prendendo in esame le delibere dei Comuni, potrebbe ‘tagliare’ in maniera ancora più decisa, decidendo di accorpare in maniera automatica tutto il Salento in un’unica Provincia.

Dove, a meno di accordi diversi, Taranto città più popolosa, guadagnerebbe lo status di capoluogo. Per Ferrarese, interpellato alla fine del vertice, il suo lavoro si è concluso.

Ora, la parola spetta ai Sindaci. In primis, Consales che con il suo Consiglio, ritarda una delibera in tal senso. Una strategia, probabilmente, in attesa di capire la posizione degli jonici. Alle dichiarazioni di Stefàno, a metà settembre, non sono seguiti fatti.

Quella della Provincia con doppio capoluogo resta, a dispetto di agenzie a buoni auspici, una probabilità sempre meno remota.

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