SQUINZANO (LE) – Le fucilate rinvenute contro l’officina di Luca Greco, il 40enne di Squinzano accoltellato, 2 settimane fa, nella sua villa di ‘Contrada Carli’, sarebbero state precedenti addirittura all’8 settembre.
Il sabato pomeriggio in cui, con il suo amico Luca Greco, sarebbe stato vittima di un’imboscata.
In due avrebbero cercato di farli fuori, prima con una pistola che però si è inceppata e poi con un coltello e utilizzando la stessa arma come una sorta di martello, con cui avrebbero ripetutamente colpito in testa Greco. Manca, intanto, era fuggito via. Entrambi sono stati prima ammanettati, poi scarcerati, su richiesta dei Sostituti procuratori Giuseppe Capoccia e Guglielmo Cataldi che stanno coordinando le indagini condotte dai carabinieri.
Entrambi sarebbero stati vittima dell’aggressione, tesa da due uomini, che ora sono ricercati dai carabinieri. L’intento era quello di ammazzarli: gli investigatori ne sono quasi certi. Chi li ha mandati e perchè ancora non è chiaro. Secondo il racconto di Manca e Greco di mezzo ci sarebbe stata la compravendita di una moto. Questo almeno il motivo ufficiale dell’incontro.
Sembrerebbe solo un caso che proprio nelle scorse ore, dopo la scarcerazione, siano stati rinvenuti i colpi di fucile sulla parete in lamiera del box-officina, che sorge alla periferia di Squinzano, sulla via per Torchiarolo. Quell’avvertimento, con ogni probabilità, era precedente al tentato omicidio di Greco.
Le indagini vanno avanti a 360° gradi.