Politica

Accorpamento, arriva l’ok di Taranto: “Sì alla Provincia con doppio capoluogo”

BRINDISI – Addio ‘macroprovincia’. Nasce la Taranto-Brindisi, nuove ente a due teste, doppio capoluogo e unione d’intenti tra gli attuali rappresentanti istituzionali. Quelli, appunto, jonici e adriatici, presenti al vertice convocato da Ferrarese per discutere del riordino.

Assente Lecce. Il Presidente Gabellone e il Sindaco Perrone (Pdl) hanno dato forfait.

Assente anche il Presidente Florido, ma la presenza del Sindaco Stefàno, al tavolo con Ferrarese e Consales, è abbastanza per fondare le basi del nuovo ente territoriale.

Sì alla Provincia a due teste, sì alle richieste dei brindisini di mantenere lo status di capoluogo. Sì, soprattutto, ad una tesi, quella avanzata in primis da Consales, che non sembrava più convincere nessuno. Stefàno ha, infatti, assicurato il suo impegno nel dare alla città adriatica la dignità di cui necessità. Perchè l’unione fa la forza, perché insieme è più bello, perché Taranto e Brindisi daranno vita alla provincia più importante d’Italia. E pazienza per l’assenza di Lecce, perché a Taranto la ‘macroprovincia’ non la vuole nessuno.

Soddisfatto il Sindaco di Brindisi Mimmo Consales. La Provincia è morta? Evviva la (nuova) Provincia. Evviva i nuovi capoluoghi. E soddisfatto anche il Presidente della Provincia Ferrarese. Ma a metà. Perché al progetto ‘macroprovincia’ lui ci aveva creduto. Ma meglio, molto meglio, essere riusciti a mantenere la dignità di una città già capoluogo d’Italia.

A margine, i dubbi circa un’operazione che pur nell’evidenza della bontà di intenti, sembrerebbe nascondere qualche vizio di natura politica. L’accordo, fondamentalmente, è stato trovato non solo tra le due entità territoriali, ma anche tra esponenti di coalizioni se non identiche quantomeno simili. Centrosinistra, per essere chiari.

L’assenza di Lecce, fortino del Centrodestra, sembrerebbe confermare questa tesi. E chissà ora cosa faranno i Comuni del brindisino dati in partenza. Fermo restando le convinzioni dei Sindaci di Torchiarolo, Cellino, San Donaci e Tuturano, gli indecisi potrebbero ora cambiare idea? Forte il punto interrogativo. Forte anche la convinzione che la storia non sia finita qui.

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