Cronaca

‘Morvillo Falcone’, primo giorno di scuola nel ricordo di Melissa

BRINDISI – Un primo di giorno speciale, emozionante, per forza di cose, toccante. Un primo giorno di scuola che non può essere un giorno normale. Per quanto la normalità sia poi invocata un pò da tutti. Comincia il nuovo anno scolastico all’istituto professionale ‘Morvillo Falcone’ e un banco, quello di Melissa Bassi, rimasta uccisa nell’attentato del 19 maggio, resterà vuoto.

Ma la vita  e appunto la scuola, ricomincia. Sono in centinaia le studentesse che, dalle 7.30 di questa mattina, affollano l’ingresso. Proprio lì, a pochi metri da quella maledetta esplosione, in cui rimasero ferite le loro compagne. Non c’è molta voglia di parlare. Qualche parola, qualche dubbio, qualche certezza.

Quindi, l’arrivo del Sindaco, Mimmo Consales. È lui il primo a chiedere con forza, un ritorno alla normalità. Pur garantendo tutto il supporto possibile, soprattutto in termini psicologici, ad un gruppo docenti e a degli studenti ancora emotivamente provati e scossi.

Quello del supporto alle ragazze e alle tante iniziative da intraprednere da un punto di vista formativo, con la creazione di una borsa di studio apposita, è un concetto ripreso dal Vicesindaco Paola Baldassare e dal nuovo dirigente scolastico, la professoressa Rosanna Maci.

Le mamme e i papà di Serena e Veronica non parlano. Attendono, in silenzio, l’arrivo delle loro ragazze. Accanto a loro, altri genitori. Anche e soprattuto di  nuovi studenti. Per loro, primo giorno di scuola superiore. Per loro, nessuna paura, ma la consapevolezza che l’istituto ‘Morvillo’ vuol dire formazione, possibilità, futuro.

Quindi, l’arrivo delle ragazze ferite. Simbolo ed esempio di forza, volontà, coraggio. Vanessa, Azzurra, Selena, Veronica e Sabrina sono i volti di quello che a Brindisi è stato il 19 maggio 2012, l’attentato alla scuola ‘Morvillo Falcone’. Loro cinque, saranno il volto, da oggi, di quello che Brindisi vuole essere. Sono accompagnate dal Sindaco di Mesagne, Franco Scoditti che moralmente scorta il piccolo pullman giallo. Loro scendono, tutti applaudono.

Un breve colloquio con la Preside e il Vicesindaco. Lontano dai flash e dalle telecamere. L’invito, successivo, e di allontanarsi dall’istituto. Qui, c’è da lavorare. Qui, c’è da tornare alla normalità, diritto sacrosanto per chi ha già sofferto tanto.

Si spengono i riflettori, mentre suona la prima campanella dell’anno. Un banco resterà vuoto, ma solo in apparenza. Massimo Bassi, il papà di Melissa, lascia così un ultimo messaggio agli studenti. “Abbiate coraggio. Continuate a vivere, crescere studiare. È un vostro diritto”. Cui nessuna ragazza di 16 dovrebbe mai poter rinunciare.

 

 

 

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