
LECCE – Si contraggono i consumi e il Salento diventa ‘fai da te’. Crollano, infatti, le importazioni in provincia, tanto che si fermano a 133 milioni di euro, a dimostrazione che la domanda interna continua a calare.
È questa l’altra faccia della medaglia che vede, invece, una ripresa minima, ma significativa delle esportazioni, dell’1,35%, con una differenza tra import ed export di 96 milioni.
I dati, elaborati dall’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Lecce sugli ultimi dati Istat, dicono che il «made in Salento» fa breccia nei mercati esteri. Prodotti di alta qualità e raffinato design, marchi forti e conosciuti, fanno riprendere quota all’export della provincia di Lecce. Sempre più beni e prodotti manifatturieri, infatti, ‘volano’ oltre i confini nazionali, mentre qui rimane il disagio di una moneta che non circola e di portafogli decisamente sgonfiati, tanto che rispetto al 30 giugno dello scorso anno, sono stati spesi quasi 60 milioni di euro in meno.
Rispetto a quella stessa data, invece, sono stati venduti oltre 3 milioni di euro di beni in più destinati ai mercati esteri, soprattutto macchinari e apparecchiature; prodotti tessili, pelli ed accessori; prodotti alimentari, bevande e tabacco; prodotti in metallo e della metallurgia; articoli in gomma e materie plastiche.
Tuttavia, si è ancora lontani dai valori pre-crisi, quando si superavano i 300 milioni di euro, 70 in più rispetto ai 230 milioni di oggi.
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