TARANTO – Stop all’approvigionamento di materie prime nei parchi minerali dell’Ilva. È arrivato, atteso dopo vertice di sabato scorso in Procura, il primo provvedimento operativo dei custodi giudiziari e relativo ai 6 reparti sotto sequestro per inquinamento.
La decisione è stata assunta e formalizzata nelle scorse ore dal team di custodi guidati dall’Ingegnere Barbara Valenzano.
Il blocco, per la precisione, riguarda l’arrivo delle nuove materie prime mentre per quelle in giacenza si dovrà ridurre l’altezza e la dimensione dei cumuli e soprattutto, evitare che continui il fenomeno dell’inondazione delle polveri verso il vicino quartiere Tamburi.
Una decisione, questa, che inevitabilmente ripercuoterà i suoi effetti sui traffici del Porto.
L’alt ai rifornimenti, infatti, nello specifico riguarda i carichi di materie prime che quasi ogni giorni approdano ai pontili ilva. Si parla di migliaia di tonnellate di materiale.
Basti pensare che proprio in queste ore si stanno scaricando 117.400 tonnellate di minerale allo sporgente quattro e altre 47.000 tonnellate di carbone allo sporgente 2. E, sempre con destinazione ilva, altre due navi sono ferme in rada. Con lo stop ai rifornimenti, i parchi sono destinati ad un graduale svuotamento.
E pensare che appena 24 ore fa l’azienda aveva annunciato ai sindacati alcune misure per contenere lo spolverio dai parchi. Assicurando l’irrorazione con acqua di parchi aree e strade circostantei e aumentando da13 a21 i turni di lavoro del personale in servizio.
La Procura, tuttavia, già da tempo reputa queste misure assolutamente insufficienti e chiede soluzioni più definitive per il problema parchi. Una di queste potrebbe essere la copertura degli stessi parchi, misura caldeggiata da Arpa al tavolo tecnico per l’Aia, nonchè dai sindacati metalmeccanici.
E, intanto, nell’attesa di mettere mano a interventi strutturali, per bloccare l’inquinamento delle polveri, che è fonte di grave danno ambientale e santitario, scatta ora il blocco di un’area di75 ettari dove vengono stoccate materie prime poi impiegate dall’Ilva nel ciclo di produzione.
Il blocco dei parchi è una delle misure temute dai sindacati perchè fermare l’approvvigionamento di materie prime significa di fatto fermare la fabbrica una volta che le stesse materie prime di saranno esaurite. L’Ilva sta già esaminando la direttiva dei custodi e nelle prossime ore, è in programma un vertice a Milano.