LECCE – Pierandrea Semeraro fu il mandante delle combine: questo si evince dalle 50 pagine di motivazioni che la Figc ha reso note dopo le sentenze di 2° grado. Motivazioni che, però, lasciano perplesso l’Avvocato Saverio Sticchi Damiani: da una parte si può constatare uno studio più approfondito della situazione rispetto al 1° grado, ma dall’altra vengono ignorati ancora gli elementi di prova che metterebbero in discussione l’accusa.
“Rispetto alle sentenze di 1° grado si evince che c’è stato uno studio dettagliato della situazione, però ci sono delle zone d’ombra che non vengono prese in considerazione. Ad esempio la vicenda delle fascette del Monte dei Paschi che secondo Carella avvolgevano i contanti. Abbiamo dimostrato che Pierandrea Semeraro non aveva disponibilità, in quel momento, in un conto riconducibile al gruppo Monte dei Paschi. Questo significa che anche Carella, come Masiello, non è attendibile”.
La rabbia monta quando si pensa a Spezia-Vicenza, emblema di una gestione poco limpida della situazione che ha indispettito non poco i leccesi e gli addetti ai lavori. “Aldilà del merito, quello che continuo a chiedermi, senza darmi pace e risposte, è perchè non abbiano aspettato due giorni prima di far giocare il Vicenza al posto del Lecce. E’ una situazione paradossale, inverosimile”.
Non resta che attendere il Tnas, 3° ed ultimo grado della giustizia sportiva. Sperando che, in una direzione o nell’altra, si faccia chiarezza a tutto tondo e non soltanto sui passaggi che hanno portato il Lecce nel girone dantesco della Lega Pro, se è vero che esistono elementi che potrebbero provare il contrario.