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I Tesoro spengono i dubbi: “Vogliamo vincere il campionato”

LECCE – Nessuna smobilitazione, nessun progetto al ribasso. Niente timori, per i tifosi del Lecce. Savino e Antonio Tesoro fanno i pompieri, nel momento più difficile della storia calcistica giallorossa. Il punto di partenza è dire stop alle illusioni e concentrarsi sul campionato di Lega Pro. Non senza rabbia, soprattutto per come la giustizia sportiva ha gestito la situazione, delegittimando – di fatto – il Tnas.

“È vergognoso – commenta Savino Tesoro – come sia mancato il senso civico. Non entro nel merito, non voglio entrarci, ma di fatto hanno reso inutile il 3° grado di giudizio, l’unico in cui precedentemente sia stato ribaltato un verdetto, nel caso di Potenza-Salernitana“.

Lega Pro, quindi. Con Mister Lerda (“non ha mai avuto mal di pancia”) e con ambizioni ben precise. “Dobbiamo vincere”, dice Antonio Tesoro. “Dobbiamo provare a vincere il campionato. La Lega Pro non è semplice, ma stiamo allestendo una rosa che, se supportata dalle giuste motivazioni, potrà recitare un ruolo da protagonista”.

In mattinata, l’incontro con la vecchia proprietà per confermare gli impegni presi. Del parco giocatori attuale il cartellino di Jeda, Benassi, Esposito, Ferrario e Delvecchio verrà gestito da Semeraro, che in caso di cessione beneficerà del costo dell’operazione mentre, qualora dovessero restare nel Salento, si accollerà metà dei loro ingaggi.

Parte, quindi, la corsa contro il tempo: oltre a rimpiazzare chi di loro deciderà di abbandonare Lecce, la nuova dirigenza ha stilato il programma di mercato (“arriveranno un terzino destro, due centrali e rimpiazzeremo i partenti”) e allontanato le sirene per Falco (“chi lo vuole deve presentarsi con 6 milioni”).

Garanzie, quindi, sulla dimensione dell’organico che verrà completato, a pochi giorni dall’esordio con la quotata Cremonese. Il Presidente scherza quando gli chiedono ancora della possibilità di ribaltamento al Tnas. “Ci sono 40° gradi: ora che usciamo dallo stadio vi aspettate di trovare la neve?”

Dubbi non ce ne sono: è giunta l’ora di trasformare dolore e rabbia in energia positiva e ripetere sugli almanacchi la propria storia, per far capire ad avversari e nemici chi è il Lecce.

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