Cronaca

Falso commercialista e falsi rimborsi, truffatore scoperto dalla Finanza

PARABITA (LE) – Aveva centinaia di clienti, un giro d’affari notevole, ed una specializzazione: ottenere indebiti rimborsi Irpef . Lui pero, un 30enne di Parabita, nonostante uno studio ben avviato di commercialista, tra l’altro accreditato come Centro Caf, la laurea non l’aveva mai conseguita.

Dopo lunghe e accurate indagini i finanzieri di Gallipoli lo hanno pero smascherato, contestandogli i reati di associazione a delinquere,  truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, esercizio abusivo della  professione,  usurpazione di titoli, uso di timbri contraffatti di uffici dello Stato e infine formazione di atti materialmente e ideologicamente falsi. I finanzieri ritengono che il 30enne fosse la mente di sodalizio che nel corso di 4 anni, dal 2008 al 2011, ha permesso a 215 contribuenti di percepire indebiti rimborsi Irpef per  un milione e 42mila euro in cambio del 10% delle somme percepite.

Per rendersi credibile come commercialista, il 30enne aveva esposto nello studio un falso diploma di laurea con 110 e lode  in ‘Economia Aziendale e Management’ presso la Cattolica di Milano, pur non avendo mai conseguito alcuna laurea né, tantomeno, essere stato iscritto all’Ordine dei Dottori commercialisti ed esperti contabili. Aveva anche un sito internet dove millantava le potenzialità professionali  del proprio ‘studio’. Insieme al falso commercialista sono state denunciate altre 6 persone, incaricate di reclutare i clienti. 

 In tutto sono 125 i contribuenti che hanno beneficiato di rimborsi non dovuti, tra questi 14 sono stati denunciati per essersi rivolti al commercialista, consapevoli della truffa. Per gli altri è scattata la segnalazione all’Agenzia delle Entrate. Tra i meccanismi usati per ottenere il rimborso: alterare le voci del 730, gonfiando le spese mediche ad esempio, oppure riportando eccedenze degli anni precedenti.

Oltre a questo il commercialista è risultato essere un evasore totale, con 112mila euro sottratti a tassazione. Il falso professionista, infatti, non aveva mai presentato la propria dichiarazione dei redditi. Per questo gli è stato sequestrato, in misura cautelare, un conto corrente bancario.

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