Economia

La crisi morde il Salento: calano i turisti, crollano i consumi

LECCE – È l’anno della crisi, anche per l’estate salentina. Calano i turisti, ma soprattutto crollano i consumi. Un giugno nero, un luglio grigio e un agosto in recupero, sperando in settembre, che però potrebbe non bastare a salvare la stagione. Una premessa: il calo rispetto all’anno scorso era fisiologico, dopo l’annata straordinaria del 2011. Lo spiega bene Antonio Quarta, il re del caffè che ha diversificato con una serie di imprese turistiche: L’estate scorsa è forse irripetibile – dice –  favorita da una serie di condizioni internazionali tra crisi economica e conflitti geopolitici nel Mediterraneo del sud. Ma fatta questa premessa, il succo dell’estate che comincia a volgere al termine è quello di una stagione con presenze in calo  e soprattutto con turisti col braccino corto, attenti ai consumi come non mai. Anche rispetto al 2010 si registra una flessione – continua Quarta – anche se minore rispetto a quella di altre località turistiche d’Italia. Un calo più marcato tra giugno e luglio e una ripresa in agosto che non è stata aiutata dal fatto che Ferragosto sia caduto nel mezzo della settimana accorciando il periodo di permanenza.  Un fenomeno che riguarda tutta la provincia di Lecce che è un pò la cassaforte del turismo salentino: dallo Jonio all’Adriatico, dalla costa all’entroterra, dalle strutture di lusso ai campeggi low cost.

Prendiamo Lecce: un Ferragosto con camere libere non lo vedevamo da anni – spiega Andrea Montinari, titolare della Vestas, catena di alberghi che coprono diverse fasce di clientela. Nel segmento più alto soffriamo meno – spiega Montinari – ma il calo c’è anche nei consumi dei cosiddetti ‘turisti di lusso’: non ci sono vacanze lunghe, si lavora nei fine settimana, calano i consumi al bar e al ristorante. Un calo che si traduce a occhio e croce – secondo l’imprenditore – in un meno 5% di presenze ad agosto, meno 15 % a luglio e addirittura meno 25 % a giugno.

Numeri corretti al rialzo da Alfredo Prete, imprenditore balneare e presidente regionale del Sib: cifre precise non ce ne sono ancora – precisa –  ma a luglio abbiamo registrato una contrazione dei consumi molto, molto forte non solo nei lidi, ma anche nei ristoranti e negli alberghi: forse anche il 30% in meno. Per fortuna c’è il boom di Ferragosto, che tiene – conclude Prete – ma di certo non basta a salvare la stagione. E non va meglio sulla costa: ad Otranto, ad esempio, dove anche il movimento dei turisti che vengono dai paesi dell’interno sembra essersi preso una pausa.

La crisi si sente – dice il Sindaco Luciano Cariddi – non ci sono solo meno turisti stranieri, ma si vedono anche meno residenti. Certo, resistiamo rispetto ad altri territori grazie ad un rapporto consolidato, ma questa è la prima stagione che il trend non è in crescita. C’è un calo di presenze nelle strutture ricettive – riassume il primo cittadino – specie nella bassa stagione, ma anche in quella medio-alta come fine di luglio.

Che sia così e che il fenomeno non riguardi solo l’Adriatico lo conferma Mimmo De Santis, imprenditore dei villaggi turistici: non è la stagione straordinaria dell’anno scorso – dice – abbiamo recuperato bene nella seconda metà di agosto, ma solo abbassando i prezzi e vedendo crollare i consumi: al bar e al ristorante registriamo un meno 40% e non solo a Otranto: anche i grandi villaggi turistici di Ugento hanno dovuto aspettare la prima settimana di agosto per registrare il pieno. E dall’Adriatico allo Jonio, se da Otranto ad Ugento si fanno i conti col segno meno, non va meglio neanche a Gallipoli.

Parliamo di un calo intorno al 15 % nella prima metà di agosto – dice Toti Di Mattina, proprietario di un notissimo lido e un grande campeggio nella ‘perla dello jonio’ – gli effetti della crisi si sentono, anche sul fronte dei consumi. Dovrebbe esserci una ripresa nella seconda quindicina. L’impressione – spiega l’imprenditore – è che molti abbiano ritardato le ferie approfittando anche di sconti, offerte speciali e last minute.

Un quadro in chiaroscuro, corretto in positivo da Stefania Mandurino: in agosto mi sembra evidente un recupero importante, specie sulla costa jonica rispetto alla costa adriatica – dice l’imprenditrice turistica che è anche dirigente di ‘Puglia promozione’, che sottolinea che in tutta una serie di realtà dell’interno si registrano meno lamentele: le fasce medio-alte tendono a spostarsi dal mare all’entroterra. Basti pensare che secondo il ‘Sole 24 ore’ – conclude la Mandurino –  la Puglia registra un più 20% sulla prenotazione delle seconde case e sorpassa la Sardegna.

Sarà così? A sentire gli operatori turistici dell’entroterra, non proprio: la stagione non è andata affatto bene – dice Federica Ricchiuto che con la cooperativa ‘Mediterrae’ gestisce l’Albergo diffuso di Specchia, una sorta di apripista del turismo dell’interno – solo a partire dal 12 agosto. Ma facciamo i conti con stanze vuote e soggiorni brevissimi nonostante i prezzi che abbiamo abbassato anche sensibilmente. Quantificando – conclude l’imprenditrice di Specchia – potremmo dire tra il 30 e il 40% in meno.

Idem a Galatina, altro borgo dell’entroterra che ha vissuto un boom negli ultimi anni: quest’anno è un disastro totale – dice Dante De Ronzi, titolare di un albergo nel cuore del centro storico – parliamo della metà delle permanenze rispetto agli altri anni: continua il turismo, ma diventa mordi e fuggi. De Ronzi è pessimista, anche sul futuro della sua attività: non so quante attività turistico-ricettive resisteranno, di certo a fine stagione noi faremo i conti e valuteremo se restare aperti oppure no.

E la crisi si sente anche nei settori che sembravano in crescita esponenziale, come gli agriturismi e le masserie: a naso si avverte un calo delle presenze e soprattutto dei consumi – afferma il Presidente di Coldiretti Lecce Pantaleo Piccinno – mentre vanno bene nicchie e segmenti che hanno puntato sulla qualità, sulla tipicità sul ‘chilometro zero’. Ma l’impressione è quella di una stagione smorta. Un raggio di sole, forse – o almeno si spera – arriverà tra fine agosto e inizi di settembre.

L’impressione è quella di una ripresa delle prenotazioni che però si allungano verso la fine della stagione, anche approfittando di prezzi più bassi e offerte last minute. Su questo concordano tutti, da Lecce a Specchia, da Otranto a Gallipoli, da Galatina a Ugento. E chissà che dove non sono riusciti i salentini – a destagionalizzare il turismo estivo – non ci riesca, invece, la crisi del 2012.

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