
FRANCAVILLA FONTANA (BR) – 2.500 metri di capannone completamente distrutti. Come la merce stoccata al suo interno. Di fatto, dello stabile della zona industriale di Francavilla Fontana che ospitava l’azienda ‘Regal Casa’, rivendita all’ingrosso di articoli per la casa, non è rimasto più nulla. Le fiamme, divampate intorno alle 3 di notte, sono state violente, improvvise, veloci. A nulla è valso l’intervento dei vigili del fuoco dei comandi di Brindisi, Taranto, Bari, Francavilla e Ostuni, prontamente sul posto e capaci di evitare che il rogo si espandesse agli altri capannoni vicini. Nulla da fare, invece, per lo stabile di proprietà dell’imprenditore locale Ferdinando Russo.
L’incendio ha trasformato tutto in cenere, costringendo i vigili del fuoco ad operare il crollo guidato della parte posteriore della struttura, quella più danneggiata e probabilmente, focolaio del rogo. La cui matrice difficilmente potrà essere ufficializzata. I pompieri, sul posto anche nella tarda mattinata, hanno effettuato i rilievi del caso, atti a favorire le indagini della locale compagnia dei carabinieri. Ma se dolo c’è stato, trovare tracce che lo attestino, date le condizioni dell’area, sarà davvero complicato. I dubbi, forti, sono figli dell’infuocata estate francavillese: a giugno, l’incendio dell’ex discarica Monteco di via San Vito. 3 settimane fa, il tremendo rogo capace di mettere in ginocchio Centro Casalinghi, altro capannone della zona industriale. Una micidiale sequenza, che ha alimentato fiamme e preoccupazioni. In primis, quelle del primo cittadino Vincenzo Della Corte.
Immediate le reazioni della politica cittadina, questa mattina impegnata in Consiglio comunale e pronta a lanciare un appello a istituzioni e forze dell’ordine. La paura, in questo caso, si chiama racket con l’amministrazione che ha già chiesto al Prefetto di Brindisi Nicola Prete un incontro, alla presenza delle forze dell’ordine, in cui affrontare le varie ipotesi. Chiusa dedicata agli eventuali danni ambientali causati dalla merce bruciata, in gran parte plastica. I primi rilievi effettuati dall’Arpa parlano di presenze minime di diossine nell’aria. In barba al forte e sgradevole odore di bruciata che, questa mattina, ha accompagnato il risveglio dei francavillesi.
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