TARANTO – Dopo 48 ore di assedio in città, torna la normalità. Taranto, nella notte, è stata liberata dei blocchi delle tute blu che giovedì e venerdì hanno isolato il capoluogo.I presìdi sono stati rimossi agli ingressi e sui ponti della città da parte degli operai Ilva in protesta contro il sequestro disposto dalla magistratura di 6 aree dello stabilimento siderurgico nell’ambito dell’inchiesta sul presunto inquinamento ambientale. L’ultimo presidio a cedere, è stato quello del ponte girevole controllato fino all’ultimo dagli operai che facevano passare solo mezzi di soccorso.
Sono ripresi regolarmente i turni lavorativi in fabbrica. Una calma che sa di quiete prima della tempesta Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per giovedì 2 agosto, con manifestazione ed assemblea pubblica nella città. Il giorno successivo è prevista l’udienza del Tribunale del Riesame che esaminerà i ricorsi dell’azienda sia contro le 8 misure cautelari ai domiciliari nei confronti di altrettanti dirigenti ed ex dirigenti del Gruppo Riva sia per quanto riguarda il sequestro di cokerie, acciaierie, parchi minerali, area agglomerazione, area altiforni e gestione materiali ferrosi. L’Ilva,dunque, è regolarmente in marcia.
Come ha sottolineato il Presidente dello stabilimento, Bruno Ferrante: ”Nessuna esecutività è stata data all’ordinanza di sequestro”. La fase di attuazione ha illustrato il Procuratore capo Franco Sebastio: ”Non è ancora iniziata sia perché è lecito ipotizzare richieste di riesame (in effetti presentate) a brevissima scadenza (saranno discusse venerdì 3 agosto) sia perché stiamo parlando di procedure tecniche non facili da adottare. Non si può chiudere lo stabilimento da un giorno all’altro”.
Dal Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, giungono parole che cercano di stemperare la tensione. “I provvedimenti del Gip – ha detto – non sono un atto di automatico spegnimento della fabbrica. Ora comincia il tempo di una stringente interlocuzione tra azienda e Procura”.
Ma, intanto, le parti si preparano alla battaglia giudiziaria della prossima settimana.
di Barbara Scardigno