TARANTO – Ambientalisti pronti per andare a Roma, per dire no all’accordo sull’Ilva. Partiranno da Taranto, cittadini e rappresentanti delle associazioni ambientaliste, per un sit in in Piazza ‘Santi Apostoli’. La manifestazione si svolgerà dalle 10.00 alle 16.00, in concomitanza dell’accordo di programma che sarà finalizzato tra Governo, Regione e Comune. In concomitanza con quello che gli ambientalisti hanno definito un atto ‘salva-Ilva’.
“Chiediamo al Ministro della salute Balduzzi, di avviare un’indagine sanitaria sulla metabolizzazione delle sostanze inquinanti nella città di Taranto per verificare, attraverso indagini su sangue e urine, i livelli di cadmio e piombo che avrebbero raggiunti livelli preoccupanti”. Parole di Angelo Bonelli, leader nazionale dei Verdi e Consigliere comunale a Taranto.
Gli ambientalisti chiedono poi, con toni forse ancor più forti e preoccupati, che le istituzioni abbiano più rispetto del lavoro della magistratura. Prima si rivolgono alla classe politica. “Gravissima la presa di posizione dei nostri politici – scrive Fabio Matacchiera, Presidente del ‘Fondo anti diossina onlus’ – sbagliano a schierarsi a favore di un agglomerato industriale imponente, situato dentro una città e a non tener conto che ogni mese che passa, almeno 3 persone, tra adulti e bambini, lasciano questa terra a causa dei veleni sprigionati da quegli impianti”.
Arriva poi il sostegno al Gip Todisco. Solidarietà al giudice anche sulle pagine Facebook dei tarantini a favore del sequestro. “I nostri politici dimenticano che – si legge ancora nella nota a firma di Matacchiera – i periti del Tribunale, illustri luminari della scienza medica, nominati dal Gip di Taranto, Patrizia Todisco, hanno stilato una relazione epidemiologica in cui si prova che, tra il 2004 e il 2010, vi sarebbero stati mediamente 83 morti all’anno attribuibili ai superamenti di polveri sottili nell’aria e alle emissioni in atmosfera di sostanze cancerogene provenienti dalla vicina industria.
I nostri politici dovrebbero fermamente sostenere una eventuale azione della magistratura intesa a fermare subito quegli impianti inquinanti che, come dicono gli stessi periti e luminari della scienza medica, hanno causato e causano nella popolazione fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in eventi di malattia e di morte”.
Matacchiera passa poi ai sindacalisti: “Anche loro dovrebbero mostrare più sensibilità alle tematiche ambientali e a quelle sanitarie in cui gli stessi lavoratori sono coinvolti”.
di Alessandra Martellotti