TARANTO – Tornano in strada le tute blu dell’Ilva. Dopo 4 mesi dall’ultima manifestazione, oltre 5mila operai del siderurgico riprendono la protesta. Stavolta, invadono le statali Appia e 106 in difesa della fabbrica e contro il rischio sequestro dello stabilimento.
Per oltre due ore i dipendenti rispondono alla chiamata dei sindacati e occupano le arterie stradali davanti alla fabbrica a tutela del posto di lavoro. Un’altra giornata di attesa e di tensione all’Ilva di Taranto scivola via così. Tensione, quella dei metalmeccanici, per un sequestro degli impianti che è nell’aria.
Per una stretta giudiziaria da più parti data per imminente, per gli effetti dirompenti sull’economia e sull’occupazione che lo stop forzato alla più grande acciaieria europea può provocare. Dubbi e paure sono le sensazioni che dominano dentro e fuori la fabbrica.
Le tensioni alla fine tornano, dopo una giornata di lotta, a chiudersi nei reparti compresse tra cokerie e altiforni. Fino alla prossima dimosrtrazione, già programmata per venerdì prossimo
di Barbara Scardigno