
GALATINA (LE) – Solo conferme sarebbero giunte dall’interrogatorio di Diego Alfieri, il 31enne di Nardò, accusato dell’omicidio di Giampiero Murinu, 39enne di origini sarde. Un delitto consumato il 2 giugno, nelle campagne tra Collemeto e Galatone, in contrada ‘Case Rosse’.
Si è svolto nelle scorse ore un nuovo interrogatorio in carcere, in presenza dei suoi legali Giuseppe e Michele Bonsegna. Davanti al Sostituto procuratore Paola Guglielmi che sta coordinando le indagini condotte dagli uomini della squadra mobile, Alfieri ha ripercorso nuovamente tutte le fasi dell’omicidio. Gli inquirenti hanno chiesto conferme e puntualizzazioni al titolare del ‘Bar Alexander’ di Galatina, in carcere da un mese e mezzo. L’uomo ha ripetuto di aver ottenuto l’arma dalla sua amante, Katia Vagliani, moglie della vittima.
Di aver sparato per difendersi, spaventato da Murinu che sembrava stesse estraendo una pistola dal sedile della sua auto. Di aver ricevuto un sms da un parente della vittima, all’arrivo degli inquirenti sul luogo del delitto. Precisazioni che lasciano presagire che sotto la lente d’ingrandimento della Procura ci sarebbero delle presunte complicità. Alfieri ha fatto tutto da solo o è stato indotto da qualcuno a commettere il reato? C’era davvero un’altra arma in quell’automobile?
A tutte queste domande gli inquirenti stanno cercando di dare una risposta. Le indagini proseguono a 360 gradi.
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