Mentre il progetto del Governo centrale va avanti nel taglio delle Province – entro 20 giorni saranno portate da 110 a 50 – il dibattito nel Salento s’infiamma, soprattutto dopo le dichiarazioni di un esponente di spessore del Partito Democratico come Luigino Sergio, presidente della Grecìa Salentina, favorevole non alla creazione della Provincia unica tra Brindisi e Taranto, ma ad una super Provincia che accorpi anche Lecce che si tradurrebbe poi nella creazione di una Regione Salento.
Inevitabile, si dice oggi alla luce della soppressione delle Province ormai avviata. Immediati i commenti di chi è direttamente interessato a questa ipotesi. Il Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone salta a piè pari la maxi Provincia e va direttamente alla Regione Salento. Gli fa eco il collega Massimo Ferrarese, numero uno della Provincia di Brindisi che ufficializza: “Se dovessero abolire le Province, la Regione Salento sarebbe il miglior modo per difendere, tutelare e rafforzare la Puglia del Sud”. Il ragionamento di Ferrarese, parte anche dalla consapevolezza che con il taglio attuale di 500 mln di euro, quello di un ulteriore miliardo previsto nel 2013, con lo svuotamento delle competenze, e la soppressione dell’elezione del Presidente che sarà ora solo nominato, non ha senso che rimangano in vita enti che non hanno più senso. E fa un esempio: lunedì sarà approvato un bilancio costruito
su risorse che non sono più disponibili come quelle riservate all’Università e alle partecipate. “Questo è troppo”, chiude Ferrarese che lascia intendere che ci potrebbe essere un atto eclatante nelle prossime settimane.
Stesso ragionamento che fa Gianni Florido, Presidente della Provincia di Taranto che dà man forte a Ferrarese: “Ha ragione, così creeremmo altri inutili carrozzoni”. Una posizione che travalica i confini del Salento e arriva fino a
Bari dove anche il Presidente Francesco Schittulli si dice perfettamente d’accordo con i colleghi: si ad una Puglia divisa in due, chiarisce “da una parte la Regione Salento, dall’altra la Regione Federiciana ciascuna con non
più di 20 Consiglieri”.
Nel dibattito interviene il Presidente del Movimento Regione Salento che chiarisce subito la sua posizione: “Così come previsto nell’ultimo Decreto del Governo all’art. 17, le Province saranno enti di secondo grado, debolissime, ancor più inutili, totalmente senza deleghe e poteri e addirittura non sarà possibile per i cittadini eleggere il Presidente. E allora tre Province insieme saranno un maxi carrozzone ancor più inutile e improduttivo. Cosa cambia? Nulla”. Pagliaro incalza rimarcando che il pericolo è addirittura maggiore con l’avvento di Bari – città metropolitana. “Il Bari-centrismo – dice – soffocherà definitivamente le aspirazioni del Salento e decreterà la sua morte. Noi invece dobbiamo fare del Salento una Regione. Non è impossibile, pensiamo infatti al Molise, che nel 1963 divenne Regione per volontà di tutti i suoi rappresentanti istituzionali”. Pagliaro, dunque, lancia l’ultimo appello: “Non ci rivolgiamo più solo ai Presidenti delle Province, ma ai partiti politici di ogni ordine, grado e colore: si mettano insieme per il bene del Salento e lavorino alla predisposizione dell’iter procedurale per il raggiungimento dell’obiettivo della nuova Regione. In Parlamento c’è già una proposta redatta e sollecitata dalla senatrice Poli Bortone. Solo così ci metteremo al passo con l’Europa, dove si amministra con Governo, Regione e città. Punto”.
di Mari Tota