TARANTO – Saranno smaltite nella discarica ‘Cisa’ di Massafra, le cozze inquinate da pcb e diossina del primo seno di Mar Piccolo a Taranto. C’è già stato, infatti, il sopralluogo nell’impianto del responsabile del Centro ittico tarantino, del Comandante dei vigili urbani Michele Matichecchia e il dirigente dell’Amiu Cosimo Natuzzi.
L’Amiu è infatti l’azienda pubblica a cui, in queste ore, il Sindaco di Taranto Ezio Stefàno, sta formalizzando l’incarico di procedere con lo smaltimento del prodotto. L’anno scorso, infatti, il prodotto a rischio da sottrarre alla commercializzazione e distruggere per motivi di ordine sanitario fu trasferito nell’inceneritore dei rifiuti dell’Amiu creando qualche problema all’impianto, a causa dell’acqua contenuta nei mitili. Questa volta, invece, i mitilicoltori raccoglieranno e porteranno il loro prodotto presso la banchina del Centro ittico che funge da mercato, dove nel frattempo l’Amiu predisporrà appositi contenitori-compattatori, mentre sarà a cura dell’azienda municipalizzata il trasferimento dei mitili presso la discarica dove la produzione di ogni singolo mitilicoltore – che per questo sarà raccolta e conferita singolarmente nella giornata – sarà pesata.
Sembrerebbe, dunque, quasi tutto pronto: i tecnici confermano di avviare le operazioni entro fine settimana. Poi il passo successivo, sarà quello di trasferire il seme della produzione futura in acque più sicure, individuate in Mar Grande dove si attende il posizionamento delle boe che sono state acquistate dal Centro ittico proprio del delimitare l’area.
A quel punto partirà la cosiddetta ‘caratterizzazione di durata semestrale’, che consentirà all’Asl di autorizzare o meno – a seconda dei dati che emergeranno – la commercializzazione ed il consumo dei mitili allevati a quel punto in acque diverse dal primo seno di Mar Piccolo.
di Barbara Scardigno