BRINDISI – Dapprima gli avrebbe intimato di uscire da casa per firmare una notifica, spacciandosi per un agente di polizia e poi non sortendo l’effetto voluto avrebbe indirizzato la pistola verso il balcone dell’abitazione esplodendo alcuni colpi. Svelato così il giallo della misteriosa sparatoria, avvenuta ieri sera durante la finale degli Europei Italia-Spagna, al quartiere Sant’Angelo di Brindisi.
Ad esplodere i due colpi contro il 53enne Antonio Zullino, secondo la testimonianza e la denuncia di quest’ultimo, sarebbe stato il suo stesso genero Luca Ciampi 31 anni di Brindisi. Ancora scosso Zullino avrebbe raccontato agli agenti delle volanti intervenuti sul posto di aver ricevuto già in passato minacce ed aggressioni da parte del genero per vecchie storie di litigi e rancori in cui in quale modo era coinvolta anche la figlia.
Proprio qualche giorno addietro secondo quanto dichiarato da Zullino, il genero lo aveva aggredito nei pressi di una tabaccheria, sempre al rione Sant’Angelo. Ciampi avrebbe colpito il suocero con un casco da moto procurandogli delle ferite poi medicate e refertate in ospedale. Ieri sera però la situazione si sarebbe aggravata e le intenzioni di Ciampi, secondo Zullino, sarebbero andate oltre. I proiettili esplosi si sarebbero conficcati nel balcone dal quale Zullino aveva tentato di sporgersi per vedere meglio chi aveva suonato al suo citofono, riconoscendo così il genero.
Subito dopo la sparatoria, Zullino ha avvertito la polizia. Sul posto sono intervenute le volanti, anche gli agenti della scientifica che per i rilievi del caso, hanno dovuto chiedere aiuto ai vigili del fuoco arrivatati con un’autoscala, visto che i proiettili erano finiti abbastanza in alto. Il presunto attentatore, in casa non ha fatto rientro, rendendosi irreperibile. L’accusa che pende sul suo capo è quella di tentato omicidio.
di Lucia Pezzuto