TARANTO – La parola d’ordine è rapidità. Ma soprattutto certezza dei tempi. Il porto di Taranto “Ha già perso fin troppo terreno e competitività rispetto i concorrenti nel Mediterraneo“. Per blindare lo sviluppo dello scalo ionico e della città bisogna “Stilare un cronoprogramma da rispettare in maniera rigorosa”.
A dettare i tempi dello sviluppo dello scalo e mettere in guardia dal rischio di perdersi nelle sabbie mobili della burocrazia è il Popolo dell libertà, che sul futuro del porto, politicamente ha scommesso tutto.
“I finanziamenti – dicono i vertici riuniti nel quartier generale – ora ci sono”. Quello che conta, spiegano, è “Cantierizzare subito gli interventi e realizzare le opere nei tempi previsti”.
A dare il senso della portata storica e del peso, per il sistema Paese e del Mezzogiorno, arriva anche l’europarlamentare Raffaele Baldassarre “Tre quarti dei traffici mondiali passano dal Mediterraneo, Taranto è pronta per essere porta d’Europa”.