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Liberta’ e bellezza l’informazione nel ricordo di Maurizio

TREPUZZI (LE) – Ci sono persone che lasciano segni in una comunità e lasciano l’eredità più preziosa: il ricordo che si fa attività. È il caso di Maurizio Rampino, il giornalista scomparso anzitempo ormai sette anni fa. Ma che continua a vivere nel premio giornalistico che ha festeggiato una nuova edizione con nuovi riconoscimenti: “Sono passati sei anni da quell’idea – come ha ricordato con commozione il consigliere delegato al premio Luigi Renna e intanto il ‘Premio Rampino’ è cresciuto ed è diventato riconoscibile e importante anche nel panorama nazionale. Ed è forse particolarmente simbolico che il primo premio da 2mila euro sia andato a due giovani giornalisti precari di Repubblica Palermo, Valeria Ferrante e Lorenzo Tondo con un’inchiesta sul biologico. Simbolico perchè precario era anche Maurizio Rampino, cronista del nord Salento della Gazzetta del Mezzogiorno, come ha ricordato anche il più illustre dei premiati di ieri, il giornalista della tv e della carta stampata Luca Telese.

A Telese un premio alla carriera e un metro cubo di Salento, cioè due cesti di prodotti locali, consegnati dal Direttore di Coldiretti Lecce Benedetto De Serio e dal Presidente di Coldiretti Lecce Pantaleo Piccinno. È un premio simbolico, innanzitutto, ma che si iscrive perfettamente nel tema di quest’anno del ‘Premio Rampino’: “Il futuro a tavola: enogastronomia del Bel Paese tra eventi, itinerari del gusto, produzioni d’eccellenza e frodi”. E i lavori in concorso sono arrivati da tutta Italia: al secondo posto (1.500 euro) il friulano Tommaso Botto con il servizio su eccellenze e frodi dal Friuli alla Sicilia apparso sul sito www.dovatu.it.

Terzo posto ex aequo al curatore della rubrica del Tg2 Eat Parade, Bruno Gambacorta e a Saverio Serlenga dell’emittente foggiana Teleradioerre. Tra gli inediti il premio di 1.000 euro è andato ad Alida Musumeci con “L’enogastronomia sposa la tecnologia”, per la sezione fotografia premio a Nunzio Pacella per le immagini a corredo della guida ‘Salento‘ edita da Touring Club e Slow Food. Come sempre, lavori che scavano anche nelle contraddizioni del Bel paese e del Salento: era anche questa la cifra di Maurizio Rampino, come ha ricordato Nandu Popu, una delle voci e delle anime dei Sud Sound System, che ha dialogato con Pierpaolo Lala, vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti di Puglia, anticipando i temi del suo prossimo libro in uscita per i tipi di Laterza, Salento fuoco e fumo: “I giornalisti devono dirci la verità – ha detto – e non nasconderla per favorire i tanti interessi e le troppe lobby che anche questa terra ha”. È la difesa della bellezza che è uno dei compiti dell’informazione: non a caso Daniela Pastore, che rappresentava la Gazzetta del Mezzogiorno, ha consegnato a Luca Telese una foto del santuario di Leuca, uno degli esempi di quella bellezza pura e senza fronzoli che Maurizio Rampino amava.

“Come il costone panoramico di Trepuzzi – ha ricordato il Sindaco Oronzo Valzano – oggetto di una sua difesa appassionata”. “Ma per difendere la bellezza occorre essere liberi, come sicuramente Maurizio era” – ha rimarcato la vicepresidente della Provincia Simona Manca. Libertà nelle valutazioni, approfondimento delle questioni, rispetto per la bellezza: alla fine gli ingredienti fondamentali del giornalismo sono questi, si esercitino nell’ultimo sito internet di provincia o nel più importante giornale nazionale, come ha ricordato ancora Luca Telese.

 di Danilo Lupo


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