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Nuovo ‘Fazzi’, firmato il contratto milionario che sfida i tempi della giustizia

LECCE – È stata una firma in gran segreto. Una firma che vale un qualcosa come 117milioni di euro. Una firma che non ha atteso i tempi di valutazione dei giudici, ma ha scelto di segnare il punto di non ritorno nell’edilizia ospedaliera salentina.
Il contratto per il maxi appalto del nuovo padiglione del ‘Vito Fazzi’ è stato siglato, nel primo pomeriggio, all’interno degli uffici amministrativi del nosocomio.

Sottoscritto dal Direttore Generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone, e dai rappresentanti del Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna. È alla Ccc, infatti, dopo un percorso durissimo a suon di carte bollate, che è stata affidata la realizzazione della nuova torre per le emergenze urgenze, che sorgerà in quello che oggi è il parcheggio che collega l’ospedale al Polo oncologico Giovanni Paolo II. I lavori avranno durata, stando al capitolato d’appalto, di 18mesi e avranno inizio, presumibilmente, a settembre. Nel frattempo, infatti, dovrà decidersi la gara per l’affidamento della direzione dei lavori, il cui termine è fissato al prossimo 26 giugno.

Arriva al capolinea, così, la locomotiva che ha trascinato i nodi legati all’aggiudicazione dell’appalto milionario. Il colosso dell’edilizia bolognese, infatti, lo ha strappato all’Ati Cobar che risultava vincitrice nell’ottobre 2010. E’ stato il Tar di Lecce a rovesciare le parti, accogliendo il ricorso della Ccc, forte di un ribasso del 36,05% sul prezzo a base d’asta, per un importo complessivo dei lavori pari a 60.749.499euro. E’ stata proprio quest’offerta ad essere stata ritenuta, inizialmente, dalla Regione Puglia ‘anormalmente bassa’, ma per la sua valutazione l’apposita commissione tecnica non si è mai riunita, portando il responsabile unico del procedimento l’Ing. Stomeo ad avocare a sè la verifica, attestandone poi la congruità e attendibilità.

Ed è proprio quest’offerta la stessa su cui la Procura di Lecce ha deciso di avviare accertamenti di legittimità, dopo che il Tar le ha trasmesso l’intero fascicolo. È alla giustizia amministrativa, infatti, che si era rivolta la Ditta Matarrese di Bari, terza classificata, per chiedere la sospensione dell’aggiudicazione alla Ccc, a causa di presunti ‘preventivi alterati’, necessari per ottenere quel ribasso cospicuo. Né il Tar, né il Consiglio di Stato, però hanno concesso la sospensiva. E lo stesso è accaduto con l’ultimo ricorso, quello della Ics, che fa capo al Gruppo Salini di Milano. Nel primo caso la discussione nel merito è stata rinviata al 12 luglio, nell’ultimo caso all’8 novembre. La Asl e la Regione, però, hanno scelto di non rimandare più la stipula dell’accordo, di non attendere le sentenze dei giudici amministrativi.  E  con i fari puntati addosso della giustizia penale, hanno deciso che quel contratto, ora, andava firmato.

di Tiziana Colluto

 

 

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