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Vaccini, anche a Lecce è caccia ai furbetti. La Asl ha già stanato “finti” operatori sanitari

BARI – “Vaccini nei frigoriferi non ne abbiamo. Non ci sono vaccini nei frigoriferi”. E’ quanto chiarito dall’assessore alla Sanità Pierluigi Lopalco durante le audizioni in Commissione Sanità del Consiglio regionale.

Il problema resta sempre quello e si naviga “alla velocità consentita dagli approvvigionamenti”: quindi si sa solo come si procederà fino a fine marzo nella speranza che per metà aprile la situazione si sblocchi, soprattutto ora che dal Ministero è stata firmata e diramata la circolare che autorizza l’uso del vaccino AstraZeneca a tutte le età, fatte salve patologie.

Entro la fine di marzo si completerà la fase 1 vaccinando gli ultraottantenni, in ambulatorio e a casa, e i fragilissimi che partiranno a breve. Entro il 10 marzo arriveranno altre dosi di AstraZeneca sufficienti per completare la vaccinazione dei docenti.

Lopalco ne ha parlato in Commissione Sanità dove su richiesta del forzista Paride Mazzotta sono stati auditi il presidente dell’ordine dei medici di Lecce, Donato de Giorgi e il direttore del Dipartimento Prevenzione della Asl di Lecce, Alberto Fedele.

De Giorgi, pur mantenendo perplessità su tempistiche e categorie che chiedono di essere prioritarie, ha riferito l’avvio della prima dose per tutti i liberi professionisti che ancora attendono (dentisti, farmacisti ecc). Entro 10-15 gg ha assicurato Fedele si concluderanno le prime dosi e si passerà alle seconde. Dal 6 febbraio ad oggi sono stati vaccinati 1800 operatori sanitari nella sola provincia di Lecce, su 20mila vaccinazioni totali effettuate. Ma in Commissione Fedele ha confermato un altro punto importantissimo di tutta la vicenda: i presunti furbetti del vaccino. Ed è stata proprio la sua equipe a stanarne qualcuno già in fase di prenotazione: “Abbiamo registrato delle attestazioni non proprio veritiere – ha spiegato Fedele – abbiamo anche dovuto fare una cernita dei soggetti che si sono qualificati come operatori sanitari ma in realtà non lo erano”.

I Nas, intanto hanno acquisito anche nella Asl di lecce l’elenco dei vaccinati come da richiesta della Procura di Bari che sta indagando in tutte le province. Intanto Il Nucleo Ispettivo sanitario regionale sta portando avanti le sue indagini. Sono oltre 100mila i codici fiscali che si stanno controllando. Le criticità, così le chiama l’avvocato La scala, a capo del Nirs, sono: un numero esorbitante di giovani, di operatori sanitari inquadrati come amministrativi e di volontari. Troppi per non destare sospetti. Intanto sono cominciate anche le audizioni per verificare i dati raccolti e l’appropriatezza del vaccino.

 

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