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Ambito sociale di Lecce, c’è il piano di fabbisogno. Sindacati soddisfatti a metà

LECCE – Con la delibera n. 1 del 26 febbraio scorso, il Coordinamento istituzionale dell’Ambito territoriale sociale di Lecce ha dato il via libera al piano del fabbisogno. Un atto di indirizzo importante per poter accedere ai fondi previsti dalla Legge di Bilancio e da quelli del Ministero delle Politiche Sociali e giunto giusto in tempo, prima della scadenza prevista il 28 febbraio scorso. Nel dettaglio, il piano di fabbisogno triennale ripartisce in questo modo i 44 posti di lavoro: 7 amministrativi costituiranno l’Ufficio di Piano e la struttura tecnica di gestione dei progetti collegati al Piano di zona, al Pon Inclusione e al Piano lotta alla povertà; 35 assistenti sociali (di cui 9 già in organico e in ruolo); 1 educatore professionale; 1 mediatore sociale.

In tal modo i 10 Comuni dell’Ambito hanno prenotato le risorse per stabilizzare assistenti sociali, educatrice e mediatrice presenti già in organico. Il guaio è che, sempre stando a quanto scritto nella delibera, mancherebbero all’appello 4 unità, che rischiano di non trovare posto: 1 amministrativo e 3 assistenti sociali. Tutto ciò nonostante la possibilità di inserire tutti nel piano di fabbisogno triennale. Due Comuni in particolare, Cavallino e Monteroni, hanno ritenuto di non richiedere le risorse: un fatto che creerà una difficoltà momentanea rispetto alla stabilizzazione di tutte le lavoratrici. I sindacati si dicono fiduciosi di recuperare tutti nelle prossime annualità: “La presentazione del piano è un buon risultato, utile a raggiungere il target di 1 operatore ogni 5mila abitanti”, spiegano i segretari generali territoriali di Fp Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, rispettivamente Fiorella Fischetti, Fabio Orsini e Antonio Tarantino. “Abbiamo colto che nella delibera si fa menzione della corrispondenza intercorsa tra le nostre organizzazioni sindacali e gli enti associati all’Ambito, il Comune capofila e il responsabile dell’ufficio di Piano. Ma non basta. Torniamo a chiedere di essere convocati ai tavoli in cui si decideranno le procedure per l’avvio della stabilizzazione delle lavoratrici. Facendo ciò, invochiamo il ripristino di corrette relazioni sindacali: da gennaio non riceviamo alcuna comunicazione ufficiale dall’Ambito, se non a cose fatte. Arrivare alla stabilizzazione di decine di lavoratori è sempre un buon risultato. Questo successo farà da apripista anche per gli altri 9 Ambiti sociali della provincia di Lecce. Non riusciamo però a comprendere la posizione di alcuni Comuni, che hanno fatto emergere una criticità su 4 figure che si potrebbe tranquillamente superare. Sarà nostro obiettivo includere tutti i lavoratori nel percorso di stabilizzazione”.

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