Attualità

Paolo Pagliaro: “Sulle cartelle dei consorzi di bonifica, Emiliano scollegato dalla realtà”

SALENTO – “Sono disarmanti, per non dire sconcertanti, le ultime dichiarazioni rese dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sulla vicenda delle cartelle pazze con cui i consorzi di bonifica chiedono somme di pagamento ai proprietari per servizi mai offerti, mai migliorativi e per giunta anche prescritti”. Così il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani e presidente del Movimento Regione Salento.

“Emiliano dice che il Consorzio Ugento Li Foggi emetterebbe cartelle solo per coprire i lavori effettivamente svolti e che con ciò la situazione si sia “riappacificata”. Le sue parole dimostrano quanto, sulla vicenda, lui sia del tutto scollegato dalla realtà.

Al Presidente Emiliano serve ricordare, ancora una volta, che in queste settimane sono migliaia i cittadini, agricoltori e non, che stanno ricevendo richieste di pagamento da parte dei consorzi di bonifica nonostante di interventi non v’è traccia da anni. Ciò che tali enti stanno promuovendo, al contrario, è un vero tentativo di carpire la buonafede delle famiglie che, per evitare preoccupazioni e ulteriori vessazioni, pagano delle somme – spesso anche prescritte – senza alcun servizio ricevuto.

Lui chiede di essere contattato da chi si ritiene vessato da tale situazione, ignorando, o facendo finta di ignorare, che negli ultimi giorni centinaia sono state le segnalazioni giunte anche alla mia attenzione.

Caro Presidente Emiliano, ciò che sta avvenendo è soltanto un tentativo disperato di “raccolta fondi” a beneficio di inutili carrozzoni, questi sì, a differenza di quanto accade invece per i consorzi ASI.

Nella stessa intervista, infatti, il Presidente della Giunta ha tentato di giustificare gli inaccettabili accorpamenti dei consorzi delle aree industriali poiché utili soltanto a fare buchi di bilancio. I Consorzi ASI, ricordo, nascono per dotare di infrastrutture e gestire aree produttive ben definite, e dunque per far crescere un determinato tessuto produttivo. Hanno quindi una connotazione spiccatamente territoriale ed un forte radicamento locale.

Procedere all’accorpamento dei consorzi pugliesi (salvaguardando esclusivamente quello di Bari) rappresenterebbe l’ennesimo pastrocchio destinato a produrre un gran caos organizzativo, in netto contrasto con la funzione stessa dei Consorzi, una decisione che proseguirebbe sulla stessa linea di pensiero e azione chiamata Baricentrismo che penalizza da sempre il Salento ancor di più rispetto alle altre zone”.

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