Attualità

Dpcm di Natale, prevale la linea dura. Regioni e Governo divisi

BARI – Qualche ora per trattare c’è ancora ma le posizioni delle Regioni e del governo restano lontane. E per la verità anche tra le stesse regioni non c’è una linea comune.

I punti maggiormente divisivi sarebbero il coprifuoco alle 22 anche nei giorni di Natale, Santo Stefano e San Silvestro e il divieto di uscire dai confini regionali.

Su questo si battaglia: se da un lato c’è chi chiede di chiudere le frontiere regionali, dall’altro c’è chi invece chiede al governo di concedere deroghe. Ci sono tanti lavoratori, studenti e famiglie che vivono in regioni diverse e che almeno nelle festività vorrebbero ricongiungersi. Il punto è evitare di replicare quello che è successo a marzo scorso, poi ancora ad aprile e in estate. Come farlo? Selezionando i criteri per consentire i rientri. Forse, perché al momento la linea che prevale è quella della chisuura delle frontiere regionali, anche per le regioni gialle. Ma si vedrà. Dipenderà oltre che dalle nuove riunioni previste nelle prossime ore, anche dalla relazione che il ministro della Salute Speranza terrà alle Camere.

Ma stando a quanto trapela ci sarebbe molta tensione tra il Governo e le Regioni al punto che queste ultime sarebbero pronte a consegnare le competenze. Perché è proprio questo il terreno di scontro maggiore e il fatto che non ci sia uniformità nelle richieste da parte delle Regioni complica tutto.

Il ministro Boccia ha detto chiaramente che dicembre è il mese in cui bisogna “azzerare i dati drammatici e per farlo bisogna non derogare sui due punti principali: spostamenti e coprifuoco alle 22″. “Difendiamo insieme – ha detto Boccia – l’impostazione ed evitiamo deroghe perché potrebbero minare la tenuta stessa dell’impianto”.

Il dpcm, secondo le impostazioni attuali, dovrebbe entrare in vigore intorno al 20 dicembre e sino, almeno, al 10 gennaio. Oltre al coprifuoco, è prevista la chiusura dei ristoranti alle 18, ovunque. Un’altra ipotesi in campo è anche quella di porre fine alla didattica a distanza a partire dal 14 dicembre, ammesso che il comitato tecnico dia il via libera. Ma la Regione su questo non è disposta a trattare. Emiliano sarebbe pronto a prorogare l’ordinanza che dà facoltà di scelta.

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