LECCE- Così come lo scorso anno, il 12 novembre, giorno in cui nacque un campione, doveva svolgersi il trofeo “Bruno Gentile”, dedicato al sollevamento pesi su panca, ma a causa dell’emergenza sanitaria è tutto slittato, tranne il suo ricordo.
Lo sa bene sua figlia Anna Maria: “Da bambina -dice-vedevo al mio fianco un gigante, lo guardavo dal basso, lo ammiravo, bello e forte: era mio padre. Un carattere deciso e determinato, pronto anche a rischiare la sua vita per correre in aiuto degli altri”.
Si tratta proprio del grande salentino Bruno Gentile, il primo nel Salento ad aprire una palestra a Lecce, con attrezzature fatte pervenire appositamente da Firenze e inaugurata da autorità civili e religiose, come anche un centro di fisioterapia.
Ma non solo. Lui amava il canto, le canzoni napoletane; si esibì al Cinema Massimo e in altri luoghi della città. Negli ultimi anni si era avvicinato anche molto alla religione, con un particolare interesse per la figura di Gesù tanto da far realizzare una splendida statua ad altezza d’uomo. Bruno Gentile era quindi un uomo dalle mille qualità, un vero e proprio talento . Da qui la decisione di sua figlia di non far morire il suo ricordo, dando vita anche a un libro, perchè, come dice: “già da lungo tempo, il mito era divenuto leggenda…”